1. Testimoni di Geova... Porcellinosi


    Data: 20/01/2020, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: Eliseo91 , Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... Laura. Cazzo se me la sbatterei...
    Cazzo se me la son sbattuta... Devo correggermi. Perché non mi calcolava , è vero. Non mi calcolava fino ad un'ora fa. Fino ad un'ora fa ero uno quasi estraneo al suo giro di frequentazioni e amicizie della congregazione. Ero solo un coetaneo, un fratello col quale al massimo scambiare un mezzo ciao ad inizio adunanza, ma solo per buona educazione, mica perché ci teneva a me.
    Fino ad un'ora fa.
    Eravamo di ritorno dall'adunanza, come ogni sabato pomeriggio. Io ero in automobile coi miei genitori, lei con i suoi. Viviamo a poche centinaia di metri di distanza, da sempre, e anche se siamo adulti siamo costretti a stare coi genitori fino a quando non ci sposiamo. Io vorrei sposarmi, ho voglia di infilare l'uccello in una passera, ma le sorelle fan tutte le fighe di legno, le preziose. Con me fanno le preziose e non mi calcolano, perché non sono un nominato e non farò mai carriera nella teocrazia. Ste smorfiose fanno le puttanelle solo con i fratelli che hanno incarichi e previlegi. Vanno anche oltre il consentito, lo so, le ho viste. Laura è gnocca ma cerca di conservare la sua purezza. Cercava di conservare. Fino ad un'ora fa. Non so cosa le sia scattato in testa, sarà stata la torre di guardia o il discorso pubblico a farle girare le palle, per la prima volta in tanti anni di militanza.
    So solo che arrivato a casa, mi squilla il cellulare. Era lei. Non mi aveva mai chiamato, neanche per uscire in servizio. Mi ha chiesto se potevamo ...
    ... incontrarci sotto casa sua che aveva da consegnarmi un regalo per i miei genitori. Mi sembrava una cosa veritiera, mica una scusa. Dissi ai miei che uscivo dieci minuti e che sarei tornato prima di cena. Ero ancora vestito da adunanza.
    In dieci minuti arrivai sotto casa di Laura. Mi aspettava appoggiata alla ringhiera del cancello, non mi diede neanche il tempo di salutarla che mi fece cenno di stare zitto e seguirla. Mi portò giù nelle cantine del palazzo e aprì la piccola porticina in ferro del loro piccolo spazio in quei sotterranei. Pensavo che il regalo per i miei genitori l'avesse per qualche strano motivo lasciato in cantina. Invece no. Non era un regalo per i miei genitori quello che aveva in mente Laura, era un regslo per me.
    Chiuse la porticina della cantina e mi saltò addosso vorace, infilandomi contemporaneamente la lingua in bocca e una mano nella patta dei pantaloni. Io cazzo se la lasciavo fare, non mi interessava nulla di rispettare le regole sul sesso prematrimoniale. Mentre eravamo in quella strana posizione, illuminati da una lampadina fioca, iniziarono a tornarmi in testa tutte le seghe che mi ero fatto pensando a Laura. E adesso lei era lì, a masturbarmi allegramente e baciarmi.
    La volevo, la volevo mia.
    Le allargai le gambe, aveva ancora addosso la gonna dell'adunanza la tirai su e con le dita agili che avevo andai a cercare le sue mutandine. Erano già in tensione per il piacere. Spostai leggermente il tessuto e tocca con mano il suo pelo profumato e ...