1. Testimoni di Geova... Porcellinosi


    Data: 20/01/2020, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: Eliseo91 , Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... infilai due dita bella sua bella vagina fremente. Mentre le facevo un ditalino gemeva di piacere e mi mordicchiava l'orecchio.
    "Non sono vergine se ti interessa, puoi penetrarmi con vigore" - mi disse, accarezzandomi I capelli.
    Non ero sconvolto da quella dichiarazione, al massimo sorpreso, pensavo Laura ci tenesse alla reputazione e alla sua relazione con geova, invece era una ragazza come tutte le altre, a trent'anni non si può stare senza cazzo e neanche negli anni precedenti, sono gli anni migliori per una donna dal punto di vista sessuale.
    La volevo e lei voleva me.
    Mi tirò fuori il pisello che era già bello duro ed essendo già umidiccio per la sega se lo mise con dolcezza fra le gambe. Iniziai a muovere il mio bacino con forza, penetrandola con vigore con sempre più vigore, lei mi lasciava fare. Più entravo nel suo corpo e più sentivo il mio cazzo possente, più sentivo la sua figa avvolgermi con calore il cazzo e meno avevamo geova tra i pensieri, ma solo tanta eccitazione e tanti orgasmi repressi.
    Mi chiese di metterle il cazzo in culo, voleva andare ben oltre il consentito, non le bastava la penetrazione vaginale, voleva anche le sfondassi il culo. Ah, la sodomia, che atto tremendamente godurioso, altro che sozzo ed impuro. Sputai sopra il mio cazzo e con la saliva le lubrificai quel bel buchetto ...
    ... vergine in cui mi chiedeva di entrare e rispettai il suo desiderio. Il mio enorme cazzo le stava strusciando e penetrando quel bellissimo orifizio così angusto e stretto, così privato e perverso. Ah quant'era porca la mia pioniera regolare. Avrei voluto anche farmelo succhiare, avevo una gran voglia di un pompino, lo desideravo da tempo, lo desideravo sopratutto da Laura, mi eccitava così tanto la sua chioma castana, la volevo vedersi muovere sinuosa tra le mie gambe...
    Continuavo a penetrarle il culo, gemeva dal piacere e dal dolore, si sentiva che le faceva male ma non voleva che io smettessi. Era il suo grido di liberazione, il suo atto di libertà contro i testimoni di geova. Finalmente una scopata liberatoria. Non riuscivo più a trattenermi, avrei dovuto rimandare a giorni futuri l'idea di un bel chinotto, spruzzai il mio sperma biancastro tra le sue chiappe, macchiandole il buco del culo di un bel bianco appiccicoso. Le avevo disegnato un bel cuore sulle antiche, con le dita sporche di sborra. La invitai a leccarmi la sborra sulle dita, ci prese gusto e volle assaggiarne un po' di quella che pendeva dal mio cazzo ma non c'era tempo per darmi soddisfazione orale, per un pompino avrei aspettato qualche altra occasione favorevole. Mi baciò sulla guancia e ci rivestimmo.
    Pregai dio di darmi più occasioni come quella.  
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