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La Coinquilina cap.19
Data: 15/01/2018, Categorie: Etero Autore: Saretta
Gustavo pensò a quanto sarebbe stato difficile poter vendere il suo appartamento ad un prezzo realmente vantaggioso. Non ci aveva mai pensato fino a quel momento, ma rientrava nel ventaglio delle possibilità. Il suo quartiere era totalmente cambiato negli ultimi dieci anni e non poteva più godere di quella meravigliosa vista sulle colline. Imprese di costruzione stavano stuprando il paesaggio con palazzi di almeno 4 piani e presto, aprendo le finestre, avrebbe incrociato solo la sagoma dei nuovi inquilini dirimpettai, intenti ad armeggiare in cucina. Dalla porta a vetri della cucina avrebbe potuto tranquillamente offrire un caffè agli operai del nuovo edificio, arrivati ormai all’altezza del terzo piano. Tirò la tenda innervosito per non farsi spiare mentre riponeva i piatti asciutti nella credenza. Sara si palesò dieci minuti dopo, con i capelli spettinati e gli occhi ancora semi aperti. “Ti ho svegliato?” chiese Gustavo “No no figurati...ho bisogno di caffeina” rispose grattandosi il collo. Addosso aveva una sorta di sottoveste scura con piccoli fiori stampati. Il suo corpo era totalmente marcato da quel sottile strato di seta che evidenziava le sue curve senza lasciare troppo spazio all’immaginazione. Gustavo le versò del caffè nella tazza e si voltò per cercare la zuccheriera. “Saretta….non trovo lo zucchero...” Gustavo si girò di nuovo e vide la sua coinquilina affacciarsi al piccolo terrazzo della cucina. Appoggiata alla ringhiera gli parve di scorgere una versione ...
... erotica della Donna alla Finestra di Salvador Dalì. Risalì le sue lunghe gambe nude fino ad intravedere la sottoveste timidamente incastrata fra le sue natiche. Alzò lo sguardo e si rese subito conto che gli operai, intenti a rovinargli il panorama, si erano concessi una pausa extra per ammirare quella donna piacevolmente abbagliata dal sole che ancora riusciva a raggiungere quell’angolo del palazzo. Si trattava di un paio di uomini sulla trentina, decisamente muscolosi, probabilmente stranieri, dell’est Europa. Lo capì da un paio di frasi dette ad alta voce , di cui non riuscì a cogliere il senso, quando Sara si voltò e si accucciò per togliere delle foglie secche da una delle piante del terrazzo. Gustavo si avvicinò deciso verso di lei, chinandosi verso la pianta. La guardò dritta negli occhi e con una mano le prese il mento invitandola ad alzarsi. La baciò con forza stringendola verso di lui. Posò le sue labbra sul suo collo ed afferrò con decisione il suo culo, palpandolo con movimenti circolari. Appoggiò il suo sesso contro il suo per renderla partecipe della sua violenta eccitazione alla quale Sara non rimase indifferente. Si mossero verso l’uscio della porta rimanendo di profilo rispetto alla vista degli operai. Il corpo di Sara si scaldava sempre di più ad ogni sua carezza. Le sue mani lo avevano già percorso almeno una decina di volte su e giù, senza trascurare neanche un centimetro. Gustavo la appoggiò allo stipite della porta incurvandola leggermente per poter ...