La Coinquilina cap.19
Data: 15/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... sei la mia stagista ed io il tuo superiore in questo momento. Non ti è permesso discutere le mie decisioni. Adesso a lavoro.” Beatrice uscì dall’ufficio in lacrime cercando di non farsi vedere dagli altri colleghi. Era stato estremamente duro e lo sapeva, ma pensò che le moine sarebbero state ancora più dannose. Qualsiasi debole giustificazione avrebbe potuto essere l’alibi per una riconciliazione, un secondo tentativo, un permesso per continuare a provarci. Tagliare i ponti in maniera secca e decisa era l’unico modo per ricominciare a vivere. L’uno senza l’altra. Beatrice tornò con gli occhi ancora rossi e abbracciò da dietro Gustavo senza che avesse il modo di accorgersene. “Gus perdonami, non volevo farti quella scenata….ero molto arrabbiata ma lo so che mi vuoi bene. Dimentichiamo tutto, prometto che non sarò più gelosa...”Gustavo non le permise di finire il discorso. “Bea, no. Tu non devi cambiare quello che sei per me. Sei una donna gelosa e non hai piacere che il tuo uomo sia circondato da altre donne. Va bene così, troverai sicuramente un compagno all’altezza della situazione. Io non voglio rinunciare alla mia libertà ma non voglio neanche farti soffrire. Quindi le nostre strade si separano, credimi è meglio così”. Bea si staccò e lo guardò con odio. “No Gus, non si tratta della tua libertà, tu non vuoi rinunciare a Sara”. Gustavo la guardò senza rispondere. Aveva colpito nel segno e lo sapeva. Forse per la prima volta incassò quella certezza senza maledirsi né ...
... vergognarsi. Non voleva rinunciare alla sua coinquilina. Non voleva rinunciare a quelle scosse che solo lei sapeva dargli e con le quali si era abituato a convivere e che lo facevano sentire terribilmente vivo. Scrisse velocemente un’email al suo capo. Quello stesso pomeriggio, Beatrice fu affidata a Nunzia, la responsabile del controllo di qualità informatica, cui ufficio era ubicato dall’altra parte del piano. Gustavo si precipitò nello studio di Laura con quindici minuti di anticipo. Non vedeva l’ora di raccontarle tutto. Nella saletta di attesa prese in mano un magazine di arte: “Il nudo nelle opere religiose” citava la copertina. Sfogliandolo distrattamente intravide una statua di donna nuda che catturò la sua intenzione. Si fermò su quell’immagine: La Pudicizia, Antonio Corradini. Non aveva mai sentito parlare di quello scultore ma si ripromise di andare a vedere tutte le sue creazioni su internet una volta arrivato a casa. Quella donna nuda, coperta solo da un velo trasparente, lo fece istintivamente eccitare. Le ricordò le trasparenze di Sara e la sua disinvoltura nel mostrarle, quella stessa disinvoltura che evidentemente avevano avuto gli uomini di chiesa nel collocare quella statua nella cappella di Sansevero a Napoli. “Insomma Laura...ho capito che l’attrazione che provo verso Sara è assolutamente legittima e naturale. Non mi sento più angosciato ogni qual volta mi sorprendo a guardarla. Anzi, se devo dirla tutta, faccio di tutto per non perdermi un secondo di ogni suo ...