Le decine di uomini si accalcarono attorno al "bianco"...
Data: 15/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: RedTales
... addosso. Senza tanti complimenti lo portarono direttamente in un furgone che, dopo un viaggio non troppo lungo, lo fece scendere in una prigione. A nulla valsero le sue proteste. Nessuno lo ascoltava.
“Di sicuro non è un'avventura che raccomanderei a nessuno, ma quello che ho provato quando mi hanno scopato in continuazione è stato qualcosa di paradisiaco. Lascia perdere la violenza che mi hanno fatto, però il piacere che mi hanno procurato è stato sublime. Ogni altro rapporto che ho provato neanche minimamente si è avvicinato a quella volta... Il piacere allo stato puro!”
Accertato chi fosse e lettogli qualcosa che, ovviamente non capiva, lo portarono in una zona docce dove dovette spogliarsi e lavarsi. Ma lo fece volentieri. Mentre si scioglievano le croste di sperma iniziò a sentire un forte bruciore nel retto e ripensò a cosa avrebbe potuto prendersi dopo aver subito un trattamento così, privo della benché minima regola igienica e con così tante persone. Iniziò seriamente a preoccuparsi della cosa.
Quando fu pulito gli diedero una specie di telo per coprirsi e, scalzo, lo condussero attraverso lunghi corridoi. Mentre camminava il dolore al culo diventava sempre più forte. Si fermarono davanti ad una pesante porta che aprirono e lo spinsero in una stanza. Probabilmente era una cella speciale per un “boss” o una specie di Garçonnière per qualche alto funzionario della prigione. Era abbastanza grande. All'interno vi era un letto ad una piazza ma particolarmente ...
... grande e, dalla parte opposta quattro letti a castello. C'era anche una poltrona e, in un angolo riparato, pur se aperto, un water, un lavandino e un piatto doccia. C'erano altri tre ragazzi coperti solo da un risicato telo annodato su un fianco. Anche loro erano particolarmente giovani. Gli dissero delle cose ma non riuscì a capire. Provò a rispondere in inglese ma adesso erano loro a non capire. Gli indicarono uno dei letti a castello. Era il suo. Stanco, sperduto e dolorante, ci si buttò sopra.
“Non so quanto rimasi li ma, ad un certo momento, la porta si aprì ed entrò un uomo che i tre ragazzi salutarono ossequiosamente. Uno di loro venne a strattonarmi. Dovevo alzarmi. Come mi tirai in pedi mi cadde il telo. Feci per piegarmi per raccoglierlo ma l'uomo gridò qualcosa e un ragazzo mi fece il gesto di non prenderlo. Evidentemente quello era il “capo”. Mi guardò e mi passò la mano sul corpo. Sembrava entusiasta che fossi completamente depilato perché strappò il telo ad uno di loro e indicò il mie pube liscio e il suo leggermente peloso”. Senza distogliere lo sguardo da Marino si lasciò cadere sulla poltrona e disse qualcosa. I ragazzi lo spinsero verso di lui che iniziò ad accarezzarlo, sempre compiaciuto di quel corpo. La mano passò dappertutto, soffermandosi di tanto in tanto per stringere un gluteo, un braccio o la coscia. Quando gli infilò un dito nel sedere il grido lo lasciò perplesso, così come i continui lamenti provocati dalla successiva esplorazione. Lo fece girare ...