1. Un gay maturo


    Data: 16/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bastino9

    ... Strada facendo cercavo di stimolare il discorso e le confidenze. Io mi chiamo Enrico, io Rino. Sono originario dello Sri Lanka, Ahhhhh.. ecco!! Cosa? Non hai le caratteristiche classiche dell’etnia afro.. BOH !?!?! Ho visto che hai una casa grande ci vivi da solo? Si, ah!! fu la sua risposta mentre mi guardava incuriosito. In quel momento credevo che il filo si fosse spezzato. Ma lo ripresi qualche sera dopo quando rimanemmo ancora a chiacchierare nel giardinetto; poi cominciarono le telefonate ed infine gli incontri a casa mia. In quegli incontri non ci fu mai da parte mia nessuna intenzione o atteggiamenti che avviassero un discorso per concludere un rapporto sessuale gay; lui aveva intuito comunque la mia omosessualità. Durante quegli incontri avevo saputo molte cose di lui e si era irrobustito quel filo che ci teneva insieme. Tutto cominciò in un pomeriggio avanzato quando venne a casa e la prima cosa che mi chiese fu: posso fare una doccia? Si. risposi con titubanza e meraviglia. Ci rimase a lungo in bagno e quando uscì esclamai: alla buon’ora! e stata una doccia lunga, ma lunga…., no, ho fatto il bagno, mi piace, ho messo nell’acqua quelle boccettine profumate che hai sulla mensola, ne ho messa una e mi sono veramente scialato, una ? tutta? Ma era più sufficiente la metà! O porca miseria! Sei arrabbiato? No.. dissi in tono accondiscendente, Enrico!? che c’è? Mi fai un pompino? E si aprì un mio accappatoio ma che indossava lui, rimasi senza parole. Alla luce del tardo ...
    ... pomeriggio che filtrava ancora tra le doghe della tapparella lo vidi distendersi nudo sul letto; la prima volta che lo vedevo nudo: un bel corpo normale ma tonico, due fantastiche chiappe di cioccolata sode.., tonde.., compatte..: da sballo!!, il cazzo era come me l’aspettavo: normale. Lui era già sul letto con le gambe ben slargate e si toccava le palle ed il cazzo; tirai giù completamente la tapparella e la camera divenne buia. Mi misi fra le sue gambe e comincia a leccagli le palle che contraendosi salirono in alto, gli scappellai l’uccello e feci roteare la lingua leggermente lungo la corona del glande, gli venne duro; presi la cappella in bocca e me la feci scendere lentamente fino alla gola e la tenni ferma, raggiunsi i suoi testicoli e ci giocavo Vedevo il suo ventre piatto contrarsi, Risalii tenendo la lingua aderente al suo cazzo e arrivato al glande cominciai a solleticargli il frenulo. Le gambe si piegarono e le mani stringevano il copriletto: mi riempì la bocca di sperma tanto che parte colava all’esterno. Era ancora teso e sudato, il suo cazzo era rimasto semi duro, non persi tempo ingoiai lo sperma e ripresi a spompinarlo; emise un sospiro di turbamento, ebbe delle contrazioni forti, il suo corpo si rannicchiò sul letto, aveva gli occhi chiusi, la sua mano sulla mia testa mi guidava. I miei movimenti erano quasi impercettibili, feci uscire il pene dalla bocca e con la lingua mi portai a leccare le palle e poi più giù; mi sollevò la testa e compresi che non era ...
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