1. Lo incontravo al buio.


    Data: 18/01/2018, Categorie: Etero Autore: amupicio

    Lo incontravo al buio.
    
    Primo racconto della trilogia "Punti di vista"; copyright alla fine del brano.
    
    Giulia: Ciao Nicoletta.
    
    Nicoletta: Giulia ma cosa fai al telefono, è quasi ora, sei pronta?
    
    G: Tra dieci minuti. Qui è tutto pronto, sto aspettando.
    
    N; Di cosa hai paura?
    
    G: Non ho paura.
    
    N; Hai paura di quello che ti farà?
    
    G: Non ho paura.
    
    N; Vorrà farti di tutto.
    
    G: Lo spero bene, l'ho invitato apposta!
    
    N; E se dopo scopri che è un mostro?
    
    G: A me interessa il durante, il dopo lo lascio a te, va bene?
    
    N; Ah sei un'amica!
    
    G: Dai che tra poco suona, poi ti racconto,
    
    N: Ciao.
    
    G: Ciao.
    
    L'ho presa proprio scura la benda, non si vede nulla davvero.
    
    Potrei metterla così, un po' scostata. No non va bene, si vede che è storta e non vedo bene lo stesso. E poi a cosa serve rovinare il gioco, se non lo volevo fare dovevo deciderlo prima, ormai ci siamo. Gli avevo promesso che mi sarei fatta trovare legata al letto ma lo capirà da solo che non è possibile; se mi lego poi chi gliela apre la porta?
    
    Ecco ci siamo, ha suonato.
    
    "Secondo piano."
    
    Questo cazzo di appendiabiti sempre tra le palle! Porta chiusa o aperta? Se mi vede il vicino faccio la figura della cretina, oltre che della vacca. Un po' indietro altrimenti mi prendo la porta in faccia. Ecco così va bene, Sta aprendo l'ascensore. Sta aprendo l'ascensore e io non ho paura. Quanto è silenzioso, non riesco a sentire i passi. Sta aprendo la porta.
    
    "Ciao Arturo piacere io ...
    ... sono Giulia"
    
    Cosa fa, mi prende la mano e neppure mi saluta. E' scemo questo?
    
    "Ah già, non dobbiamo parlare, eravamo d'accordo."
    
    "Allora accomodati, io sto zitta, poi mi metti tu qualcosa .."
    
    Straparlo, così sembro nervosa, sembro una scema nervosa che non sa cosa dice.
    
    La mano sulla spalla, vuole che mi abbassi, siamo ancora nell'ingresso.
    
    Ho sentito un fruscio, possibile che si stia già spogliando? Mi sfiora le labbra, cerca di mettermi qualcosa in bocca, già adesso così dietro la porta ma ..
    
    "No dai aspetta un momento, adiamo di la."
    
    Insiste, spinge sulle labbra. Mi piace questa sensazione di mistero.
    
    Cioccolato!
    
    Sono scoppiata a ridere e sto sbavando cioccolato da tutte le parti. Ecco bravo così puliscimi, impariamo dai gatti così.
    
    "Sei dolce sai?"
    
    Sì lo sa. Ok devo imparare ad esprimermi anch'io con il corpo, mi devo solo ambientare, è facile. Facile e io non ho paura di baciare uno sconosciuto bendata. Mi ha cinto la vita e mi accompagna in camera da letto.
    
    Sono seduta sul letto e mi sta baciando il collo, mi morde l'orecchio. Mi tornano in mente le disquisizioni che facevamo da piccole se era meglio baciare a occhi aperti o chiusi; tutte le sensazioni sono amplificate se non si vede e non si parla. Sento un brivido, solo un lungo brivido, sempre lo stesso che scende lungo la schiena e dopo risale come uno jojo.
    
    "Spogliami!"
    
    Non mi allargare la maglietta, spogliami senza togliere la tua mano dal seno, spogliami deciso con un ...
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