1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 18/01/2018, Categorie: Altro, Autore: wenona_borslav

    ... stata una femmina a ridurmi cosi, una femmina dotata di un culetto sodo e tonico che anche in condizioni cosi estreme non posso non apprezzare.Appena scomparsa di scena la nuova umiliazione di dovermi far trovare in simili condizioni dal suo collega...per la verità assolutamente impassibile davanti allo squallido spettacolo di me nudo ancora dolorante per i colpi ricevuti.Cercando di vincere il dolore che cmq sento in diverse parti del corpo, provo a rivestirmi in tutta fretta...non desiderando altro che allontanarmi da quel posto da incubo sperando che si sia trattato solo di questo.Un incubo appunto.Quando raggiungo la vedova sto ancora sistemandomi la polo e sento che lei ha gia capito ogni cosa.Del resto Antonio (che mi segue) tiene in mano la cinta in attesa che gli chieda di passarmela per terminare la mia vestizione.Evidentemente &egrave abituato agli eccessi della sua collega, sa che non riesce a farne a meno..e in fondo..in un modo o nell'altro non ha mai causato grane al commissariato, per cui..va bene cosi.Oltre tutto...non avrebbe comunque la tempra per prenderla di petto e metterla in riga.In silenzio veniamo accompagnati alla porta...Antonio aspetta che abbiamo varcato la soglia per tornare alle sue cose...senza curarsi neppure di salutarci...sa bene che non serve.E in silenzio iniziamo a dirigerci verso la macchina.Apro...stavolta nessun gesto cavalleresco...del resto non se lo sarebbe aspettato neppure Agnese.Nervosamente metto in moto e frettolosamente ...
    ... lasciamo quel luogo di umiliazioni e soprusi.Tutto cosi assurdo�irreale�incredibile. Mentre io ancora mastico amaro per il ricordo delle situazioni che aggiungevano umiliazione ad umiliazione e la voce dispotica della poliziotta bastarda riecheggia ancora viva nella mia mente lei tiene il silenzio.Ma &egrave un silenzio gelido quello che si avverte fra noi.Sono nel bagno del commissariato. Sola. Davanti allo specchio. Mi sto guardando. Mi piace quello che vedo riflesso. L'immagine di una donna bella e forte. Dura. Spietata. Arrogante e sicura di se. Sì, io piaccio a me stessa. Mi eccita quasi piegare i miei antagonisti.Quasi inconsapevolmente la mia mano sinistra sfiora i pantaloni della divisa, all'altezza della mia vagina. Mi struscio sopra il tessuto un paio di volte. Mi rendo conto di essere umida sotto. Mi sono bagnata. Posso avvertire l'umido sul perizoma che indosso sotto la divisaE rido con me stessa ripensando a tutta la scena. Alle facce di quel coglione senza palle e della vecchia stronza. Si, io non l'ho vista dopo ma mi piace pensare a lei offesa e inacidita per quello che ho fatto al suo stupido amico."Brutta strega..." poi mi ricompongo ed esco.Il silenzio glaciale che contrasta con l'uragano di emozioni e immagini che infuria nella mia mente &egrave improvvisamente rotto dalla voce di lei: �Stai tranquillo Federico, tranquillo, quella cagna non godrà a lungo della sua vittoria�In quel momento quelle parole, così secche, sicure, sembrano scuotermi, richiamandomi alla ...
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