1. La Coinquilina cap. 22


    Data: 18/01/2018, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... fatti ad uncinetto totalmente traforati. “mmh, carino, si” annuì Gustavo pensando che difficilmente Sara avrebbe indossato quella specie di centrino gigante con un costume addosso. “Che dici, me lo provo?” La domanda era evidentemente pleonastica, in quanto Sara non aspettò minimamente la risposta. Si alzò in piedi, porse l’abito a Gustavo, ed iniziò a sfilarsi la canottiera di rete davanti agli occhi increduli del giovane africano rimasto imbambolato alla visione dei morbidi seni di Sara liberi da ogni costrizione. Anche Gustavo rimase, come spesso accadeva, senza parole. Lei ad un certo punto lo guardò e sorridendo lo fece uscire dal suo stato confusionale dicendogli: “beh, me lo porgi sto vestito o..vuoi provartelo tu?” “c..certo, certo. Eccolo” rispose come risvegliato da un sogno. Lei se lo infilò dalla testa, lo fece scivolare lungo il corpo, e poi si fermò quando i lembi inferiori del vestito incontrarono la minigonna di jeans. “no, questa non ci sta proprio” mormorò. E con un gesto rapido slacciò il bottone che la chiudeva e la fece scivolare, assieme al vestito, lungo le gambe fino ai piedi. Con un passo ne uscì e poi cercò approvazione verso gli occhi di Gustavo, che la guardava esterrefatto. “Come mi sta?” Quel vestito, appoggiato sul corpo della sua coinquilina, era una delle visioni più erotiche che lui avesse mai visto: le trame della tessitura erano piuttosto larghe su tutto il corpo tranne che nell’orlo sopra il seno e sulle spalline, nella parte centrale ...
    ... dove era ricamato un disegno a forma romboidale, e sull’orlo inferiore, che terminava con delle frange fitte poco sotto il pube. Il risultato che potè osservare, mentre Sara gli faceva delle piroette davanti, era che i seni e le natiche fossero chiaramente in vista, mentre frontalmente, la macchia scura del pube faceva un chiaro contrasto con il candido colore del tessuto bianco. Il ragazzo di colore era ancora in ginocchio di fronte a lei e, come Gustavo, stava ammirando la bellezza e la sfacciataggine di Sara. Gustavo era frastornato. Da una parte era invaso dall’adrenalina dell’eccitazione, che non riusciva più a contenere nè a nascondere. Dall’altra si trovava in una situazione di disagio ed imbarazzo per le continue provocazioni della sua coinquilina. Sapeva però che sarebbe stato inutile, o peggio controproducente, cercare di fermarla, di limitare o interrompere questo gioco continuo a cui lei lo stava sottoponendo. “Sara, ti sta benissimo...solo che...questo è un copricostume”fu l’unica cosa che seppe dire. Lei, con la sua solita ineffabile pragmaticità disse: “Beh, ora non ce l’avevo il costume, mica potevo mettermelo per provare questo vestito! Tu cosa ne dici?” disse rivolgendosi al giovane africano. Quest’ultimo aveva la stessa espressione di un bambino di fronte ad una pizza fumante . “ Si signora, vestito molto bello su di lei” disse lui con entusiasmo. Che poi cercò di sfumare a fine frase, per evitare problemi con quell’uomo vicino a lui che probabilmente era in ...
«1234...9»