Amici Fedeli
Data: 20/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Sensazioni
Autore: Andecar, Fonte: RaccontiMilu
... M che nuotava ben distante da noi. Le dissi:”Fammi un regalo, scosta lievemente il costume, in modo che io possa vederti, e portare a casa almeno un ricordino”.A questo punto Lei fece una cosa inaspettata, si sedette a gambe incrociate e appoggio un dito sulla bocca, delicatamente, come a indicare silenzio, poi piano cominciò a portarlo verso il basso, seguendo una linea immaginaria che passava attraverso i seni, per l’ombellico, fino ad arrivare sul bordo del costume, proprio nel punto che io osservavo con tanta insistenza, mise il dito sotto il tessuto e con un gesto quasi impercettibile lo scostò, scoprendo una fichetta deliziosa, piccola e depilata, con una leggera peluria bionda che sopravviveva ai lati.Stavo per chiederle qualcosina di più, quando la vidi sorridere e dire: “Adesso tocca a te”.“Che cosa?”, chiesi. “Fammi vedere l’uccellino”.Ero sbalordito, ma naturalmente non potevo tirarmi indietro, non dopo quello che aveva fatto lei. Lanciai uno sguardo verso il mare, vidi che tutto procedeva tranquillo, mi tirai su, non vi dico in che condizioni ero, presumo interessanti dal suo punto di vista.Fu una bella sensazione, spostai lievemente il costume, e permisi al mio uccello di prendere un poco di sole, lei lo guardava sorridendo. “Carino, proprio niente male, prenditelo in mano” Cominciai ad toccarmi leggermente, facevo su e giù con la mano, scoprendo lievemente la punta, a lei brillavano gli occhi. “Mettiti giù” disse improvvisamente, obbedii e infatti vidi M che ...
... usciva dall’acqua.Mi abbassai e finsi di dormicchiare. Lei si ridestese sulla schiena. Sapevo che doveva essere eccitatissima, la sua fica continuava ad essere a pochi metri dalla mia bocca, ed io continuavo ad immaginare, speravo che nessuno mi proponesse un bagno.Non vi dico come passò la giornata, da quel momento, come se avesse capito qualcosa, M. non ci lasciò più soli un attimo. Naturalmente erano i miei sensi di colpa, perché indubbiamente non poteva avere visto né percepito nulla. Restai addirittura a cena, stavo impazzendo, l’avevo vista quasi nuda, avevo capito che anche lei si eccitava pensandomi, immaginavo che la sua giornata fossa stata pari alla mia, e speravo che anche lei attendesse qualcosa.Decisi di agire, al diavolo i sensi di colpa. Presi il portafoglio, e attento a non farmi vedere lo feci scivolare fra i cuscini del divano, in modo che restasse nascosto. Aspettai l’ora giusta e tornai a casa.L’indomani, verso le dieci, quando già sapevo che M era in ufficio, lo chiamai, e gli dissi che avevo lasciato il portafoglio a casa sua, e che probabilmente sarei passato a prenderlo. Avendo il suo Ok, chiamai A. Mi rispose una voce sorpresa, e un poco addormentata, l’immaginai appena alzata dal letto, con quel profumo delizioso che hanno le donne belle appena sveglie.“Ciao, le dissi, ho dimenticato il portafoglio da Voi ieri sera, ho chiamato M e gli ho detto che sarei passato a prenderlo in mattinata, se tu non hai niente in contrario”, un attimo di silenzio, e poi ...