Il cugino francese
Data: 21/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: svuotocazzi
È tanto tempo che non vado a trovare i parenti di mio padre in Francia. Così, quest'anno, ho deciso di fare questo viaggetto assieme ai miei genitori: pochi giorni di riposo a costo zero non sono certo da buttar via!
Dopo un viaggio in macchina un po' lungo, ma tutto sommato scorrevole arriviamo a destinazione e subito ci accompagnano al piccolo appartamento che ci hanno riservato. I primi giorni trascorrono tranquilli: il caldo non eccessivo ci permette di visitare comodamente alcune città dei dintorni.
La sera del terzo giorno veniamo invitati a cena da una cugina, più o meno coetanea di mio padre. Si mangia, si beve e si chiacchiera molto (per fortuna quasi tutti parlano un po' di italiano e io il francese riesco almeno a capirlo).
A metà della cena ci raggiunge anche il figlio della cugina, un ragazzo poco più grande di me con cui da bambino ricordo di aver giocato molto. Saranno almeno quindici anni che non ci si vede, ma lui è molto simpatico e spigliato e passiamo almeno un paio d'ore a parlare in compagnia. Vengo così a sapere che si è separato dalla moglie da un annetto e che sta cercando di migliorare il proprio lavoro trasferendosi in Svizzera.
Già da piccoli questo cugino esercitava su di me un certo fascino. Sarà che a me ancora bambino quei pochi anni di differenza lo faceva apparire ormai grande e maturo, ma ricordo che quando ci si vedeva in estate io ero affascinato dai suoi modi e dal suo carattere solare. Col tempo, poi, si è fatto davvero un ...
... bell'uomo: testa rasata, barba un po' lunga ma ben tenuta, due occhi neri e vispi e un buon fisico, per quanto posso capire dai vestiti che ha addosso. Insomma, non nego di esserne attratto … e forse lo ero già anni addietro, senza saperlo.
A un certo punto prende in mano una sigaretta e la madre lo riprende perché non vuole che si fumi a tavola. Un po' sbuffando si alza dalla sedia e fa per allontanarsi, dicendomi: “Mi accompagni che ho voglia di fare due passi?”.
“Certo – gli dico sorridendo – Non ne posso più di stare seduto!”.
Ci allontaniamo quindi di un po'. La casa dei parenti è in campagna, addossata a un monte, e ricordo che un tempo c'era una cascatella a poca distanza formata da un ruscello. Gli chiedo quindi se c'è ancora.
“Sì sì, te la ricordi ancora?”
“Mi piaceva molto quel posto.
Ci andiamo?”
Ci avviamo e riprendiamo a parlare. Lui si accende la sigaretta e mi spiega che il suo prossimo trasferimento in Svizzera sarà un bel cambiamento, lontano dai parenti e dagli amici. Io lo ascolto e mi mostro comprensivo.
Arriviamo in un punto piuttosto appartato. Il buio della sera è ormai completo e si sente distintamente il rumore dell'acqua della cascata. Non so bene come ma il discorso è finito sul sesso: mi dice che lui è a secco da un po' e mi chiede come sono messo io.
“Mah, non mi lamento” e gli faccio l'occhiolino.
“Ah sì?” mi dice. E mi appoggia una mano sul culo, tastando la consistenza. La mano si fa sempre più intraprendente e ...