1. La ragazza del mio amico


    Data: 21/01/2018, Categorie: Tradimenti Autore: setiprendo222

    ... quel sesso, e solleticarlo in ogni direzione.
    
    Mi lasciai la clitoride per ultima, dandole solo qualche piccola carezza ogni tanto. Sara era come morta, sospirava saltuariamente e lo sguardo, quando apriva gli occhi, era perso chissà dove. L'avevo in pugno, l'avrei condotta lentamente verso il piacere, ripromettendomi di trattenermi dal saltarle addosso.
    
    Non ci fu zona del suo sesso lasciata riposare abbastanza a lungo da farle calare l'eccitazione, e neanche troppo da darle fastidio. Non avevo bisogno di chiederle se le stesse piacendo, tutto il suo corpo stillava desiderio e piacere, mentre una piccola lacrima le scendeva da un occhio. Con tutta la calma del mondo aumentai il ritmo della stimolazione, carezzandola sempre più intimamente solo quando fossi stato certo di affondare le dita in un frutto polposo, dopo un buon quarto d'ora. Quando arrivai a metà lunghezza delle dita, le contrazioni del suo sesso mi cercavano, mi volevano, e io le assecondai per carezzare la parte più alta delle pareti interne, trovando un delizioso spessore calloso che in Elisa pareva più che accentuato. "Oddio!" tremò lei quasi istantaneamente, ma non ci feci troppo caso, l'avrei fatta urlare molto di più a breve. Stimolai ancora da dentro, cominciando a dedicarmi con la lingua e le labbra alla sua clitoride che svettava più che mai su quelle morbide carnosità, Sara impazzì totalmente. Le diedi piacere con sicurezza e relativa calma, assecondando le sue contrazioni, stando attento a non ...
    ... farle male quando una vampata di piacere più forte delle altre la faceva contrarre tutta, inarcando la schiena o stringere con le dita lunghe la stoffa del divano.
    
    I sospiri divennero rantoli, i rantoli piccoli urletti soffocati di piacere, mentre il ritmo e l'intensità crescevano. Il mio era solo un seguire il suo trasporto, assecondandolo, era preda del piacere, totalmente fuori controllo. Le sue contrazioni divennero veloci, fortissime, e mi piantò una mano tra i capelli come a volermi trattenere lì, come se avessi voluto andarmene. Cominciò a muoversi come un burattino scoordinato, miagolando dei "sììì" che le morivano in quella bocca che sentiva secca, mentre si passava la lingua lunga sulle labbra, e inarcava la schiena come a volersi fondere con la mia lingua e le mie carezze. Con il naso affondato nei suoi pochi corti peli curatissimi, sentivo suo odore fin nel cervello, dolciastro e caldo, odore di piacere, di godimento, di femmina, sentivo il suo bacino muoversi senza soluzione di continuità e i tacchi affondare nel divano, la sua mano tirarmi i capelli, tutti e due in un crescendo di piacere che esplose d'improvviso, facendola rantolare in uno spasmo da contorsionista, e un istante dopo il suo frutto riversava di colpo una gran quantità di succhi nella mia bocca. Era dolce, era calda, e non finiva più.
    
    Sara esplose un altro paio di volte, per poi accasciarsi tremando nel divano, totalmente fuori dal mondo. Rimasi lì delicatamente impegnato a liberare le mie dita ...
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