Lo Specchio
Data: 23/01/2018,
Categorie:
Lesbo
Trans
Altro,
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... ritrovandosi in terra, accasciate fianco a fianco ad assaporare il piacere post-orgasmico.Laura chiuse gli occhi e, per qualche minuto, non sentì più nulla, era come se fosse caduta in un vuoto interdimensionale, privo di ogni significato ed emozione, un luogo pacifico e tiepido, lontano dal mondo reale. La sua mente confusa si lasciava andare ed il suo corpo cedeva alla stanchezza ed alla piacevole sensazione del nulla assoluto. Con gli occhi serrati e la testa appoggiata al fresco pavimento, la ragazza si lasciava trasportare dal proprio inconscio, leggiadramente sospinta da una brezza di soddisfazione e leggerezza.La sensazione non durò a lungo però. Presto, il sogno vuoto e pacifico prese a mutare. Mille mani emersero dal nulla, come a formare pareti, mura, una gabbia di falangi, di palmi, di dita che si protendevano a lei e la toccavano. Inizialmente Laura ne ebbe paura, poi lasciò che le pareti si avvicinassero, proprio come aveva fatto con il suo riflesso. Si lasciò toccare ed esse si diedero da fare per compiacerla, infilandosi sotto il vestito, sotto il suo reggiseno, dentro la sua parte più calda. Laura si sentì nuovamente scaldare, convinta che il sogno le stesse facendo rivivere gli attimi di estasi appena passati, poi, improvvisamente, la ragazza si sentì soffocare.La mancanza d’aria era lieve, piacevole, ma comunque spaventosa. Laura non si era mai sentita così prima, calda, bagnata, eccitata da una forza invisibile che le toglieva il respiro, quasi ...
... afferrandola per la gola e stringendo. Le piaceva, nemmeno lei poteva descrivere quanto a se stessa, ma al tempo stesso la terrorizzava, le faceva rendere conto che per sopravvivere al sogno doveva interromperlo, doveva terminarlo, doveva svegliarsi, doveva aprire gli occhi.L’immagine era sfuocata, così come ogni senso di Laura anche la vista aveva bisogno di riprendersi, di riassettarsi dopo un momento di sogno così intenso, una sagoma oscura si muoveva su di lei, ignota, sfuocata, misteriosa. Il suo udito, ancora stordito, non le suggeriva nulla, così come il suo olfatto. Solo due cose le erano chiare; la prima di queste era il calore.Era caldo, infatti, caldo come il fuoco quell’oggetto che la sorvolava, scottandole quasi la pelle candida del viso, la quale si arrossiva e tornava a bagnarsi di gocce di sudore. Non le era chiaro cosa fosse, non ancora, ma era scottante, rovente, questo era certo. La seconda cosa che Laura non poteva fare a meno di notare però la scuoteva assai di più: quella dolce sensazione di soffocamento, quell’asmatica quanto eccitante mancanza di fiato che l’aveva indotta a svegliarsi non era scomparsa.La ragazza batté le palpebre, onde schiarirsi la vista e vide, finalmente, l’oscura presenza che su di lei incombeva, strangolandola dolcemente e caldamente, facendole mancare il respiro per il piacere. Confusa ed ignara se ancora sognante o sveglia, Laura gorgogliò ed ansimò divertita quando finalmente si rese conto di quanto le stava accadendo.Il riflesso era ...