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Il ferro in culo o un figlio in pancia...(i rischi di lavorare sotto copertura)
Data: 24/01/2018, Categorie: Etero Autore: Spettro82
... cui i due maschi stessero sbattendosi Patrizia tenendole i capelli biondi come fossero una sorta di redini. "Volevo fartela vedere...senti i suoi lamenti, spero non sia fertile in questi giorni. Non si fermeranno lo sai vero?" Un verso sordo e una serie di colpi di tosse mi distrasse ti un attimo dalle dita di Anna che ormai stavano segandomi con decisione. Il Nero aveva ingozzato la mia collega con un fiume di sborra. Patrizia bloccata dalle mani dell'altro uomo non aveva opposto resistenza e aveva provato a fare l'ingoio, ma ad un certo punto si era resa conto che il denso getto pastoso l'aveva quasi soffocata e si era letteralmente sputata sui seni un rivolo di sborra e saliva che le dava un aspetto incredibilmente volgare. Il trucco le era colato completamente. I suoi grandi occhi castani erano quasi trasfigurati da un misto di paura e piacere. Sborrai sulla porta. Lo feci senza trattenermi, facendolo con naturalezza mentre guardavo la poliziotta, madre di due bimbi e sposa modella che incitava con lo sguardo il maschio che aveva dietro a fottere con più decisione. "Ora tocca a me!" Le dita di Anna sulla nuca mi guidarono verso il suo sesso glabro e profumato. Dalla porta sentivo solo gemiti, ormai il mio viso era tra le cosce della bellissima mora che mi accarezzava i capelli mentre la lingua si faceva spazio nel suo intimo. "No non dentro ti prego!" Sentii queste parole distintamente, seguite da un disperato mercanteggiare ...
... dove Patrizia piuttosto che farsi venire dentro implorava l'uomo di spruzzagli nelle viscere. Capii che l'accordo era stato preso, e mi tornarono alla mente le sue parole durante un turno di notte mentre ridendo mi diceva che il suo lato b era e sarebbe restato vergine. "Arrrgggh! Pianooooo..." Capii che mia "moglie" in quel preciso istante si stava facendo infilare un grosso randello di carne su per il culo, e lo capì anche Anna che mi inondò il viso con una copiosa venuta. Le indagini non avevano condotto a nulla, le feste risultavano essere organizzate tra adulti consenzienti e non c'era stato modo di ricollegarle ne al traffico di coca che sospettavamo ne ad alcune sparizioni architettata troppo bene per lasciare una traccia. Patrizia ne era uscita diversa, a tratti avevo avuto l'impressione che la cosa le fosse piaciuta e nonostante quella sera l'avessi riaccompagnata a casa in uno stato pietoso notai che non ebbe problemi a parlare di ciò che era accaduto. Mi aspettavo di trovare anche suo marito e i bambini quella sera a cena, invece mi venne ad aprire sola, con indosso una vestaglietta di raso nera appena sopra le ginocchia che mi fece capire subito che quella sera non era prevista nessuna cena. "Li ha portati dai nonni..." La casa era vuota, passando dal corridoio notai che in camera da letto era stato montato un cavalletto ad un paio di metri dal letto. "Ne ho parlato con lui, non riuscivo a tenerglielo nascosto" Restai sorpreso, mi disse ...