1. Il ferro in culo o un figlio in pancia...(i rischi di lavorare sotto copertura)


    Data: 24/01/2018, Categorie: Etero Autore: Spettro82

    ... che suo marito si era eccitato fino al punto di prenderla li, sul divano mentre i figli giocavano nella stanza a fianco senza nemmeno lasciarle terminare il racconto.
    
    Questo fatto aveva stranamente dato nuova linfa al loro matrimonio, ma ora gli serviva un complice di cui si potesse fidare ciecamente.
    
    "Il porco mi ha stupito, ci ha preso gusto, e ad eccitarlo è stato sopratutto come ho dovuto subire la loro violenza...
    
    Come ho dovuto barattare il culo con un figlio non suo in pancia..."
    
    Mentre lo diceva la vestaglia era scivolata a terra.
    
    Le rimaneva addosso solo un body a maglie larghe nere ed uno sguardo da puttana che avrebbe fatto cedere un santo.
    
    I grossi capezzoli facevano bella mostra di se mentre i suoi occhi cercavano i miei.
    
    "La pistola d'ordinanza, ora prendila e raggiungimi in camera"
    
    Sapevo dove la teneva, sapevo il codice della cassaforte a muro dietro il quadro del salotto ma non sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo in quel gioco perverso a tre.
    
    "Vieni, stasera sarò la tua zoccola ma lui dovrà credere che lo farò perche non ho altro modo per avere salva la vita..."
    
    Mise il cellulare sul cavalletto e si assicurò che l'inquadratura fosse a fuoco.
    
    Mi calai nella parte mentre le mie dita le cingevano il collo e la obbligavano a mettersi in ginocchio intanto che mi tirava fuori il cazzo dai pantaloni.
    
    "Se usi le mani ti ammazzo!"
    
    Le premetti la pistola alla nuca mentre la sua bocca carnosa cercava di lasciare uscire il ...
    ... cazzo dai boxer senza usare le dita.
    
    Il cellulare aveva iniziato a riprendere, tirato fuori il mio sesso dalle mutande la poliziotta lo aveva fatto diventare di pietra, senza dimenticarsi di guardare in camera mentre me lo lavava con la bocca.
    
    Uscii da quelle labbra umide e accoglienti e lentamente le puntai la canna della pistola tra le cosce che si ostinava a tenere chiuse mentre una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi era diventata un guinzaglio che tenevo saldamente tra le mie dita.
    
    "Chiedimelo..."
    
    Mi guardò negli occhi con aria complice, pensando a cosa dire per far impazzire di desiderio il suo uomo.
    
    "Scopami, fammi spompinare la canna e poi usarla per farmi il culo...ma non sparare ti prego!"
    
    Le porcate che stavano dicendo mi avevano eccitato al di là della recita. Vederla che si slinguava la canna brunita dell'arma con un aria da vacca che lasciava senza fiato mi fece rompere ogni argine.
    
    La sollevai di peso, docilmente si fece sistemare a pancia in giù ed accettò con un mugugno sommesso il ferro che lentamente le infilai tra le natiche mentre con l'altra mano iniziai a stimolarle il clitoride.
    
    Scesi sotto di lei per gustarmi con la lingua gli umori che intanto le stavano colando copiosamente.
    
    Poi tirandola a me le entrai in corpo, mentre ostentava il calcio dell'arma come fosse un oscena coda che le spuntava dal culo.
    
    Si fece fottere con una foga selvaggia implorandomi di non metterla in cinta.
    
    Naturalmente la recita non prevedeva ...