1. Un angolo d'Oriente nell'Oltrepò Pavese - parte 3


    Data: 24/01/2018, Categorie: Etero Autore: DukeGB

    ... sua folta peluria sulle dita, raggiunsi lateralmente la piega che separa la coscia dall’inguine ed accarezzai sia un lato che l’altro girando attorno alla perfetta protuberanza della sua vulva separata da una singola fessura. Ad ogni sfioramento sentivo Suki che sussultava spasmodicamente, e quando mi staccai dalla sua bocca lei aprì gli occhi rimanendo sempre a bocca aperta, guardandomi interrogativamente mentre ansimava per il piacere ricevuto. Le chiesi se gli piacesse, e lei per tutta risposta mosse lentamente la sua testa in segno d’affermazione assecondando i miei movimenti. Dopo alcuni giri le presi con tutta la mano quella protuberanza facendo sfregare tra loro i lembi in senso oppostoQuesto parve piacere ancora di più a Suki, lo capii dall’aumento del suo respiro, così, dopo aver sentito l’appicicaticcio che fuoriusciva dalla sua fighettina, segno che si stava scaldando, improvvisamente le aprii la vulva separandola con l’indice e con il pollice, poi con il medio in un lento movimento di va e vieni, percorsi tutta la lunghezza della sua piccola vulva oramai bella umida. L’ansimare del suo respiro si fece più affannoso e fu a quel punto e sempre guardandola negli occhi che lentamente le infilai per tutta la sua lunghezza il dito medio. Questo dovette piacergli non poco perché socchiudendo gli occhi si inarcò cosi tanto quasi che non riuscivo a tenerla, mentre iniziava a gemere per il godimento. Le mossi in un lento movimento di va e vieni il dito quasi estraendolo ...
    ... completamente e dopo alcune passate mi soffermai sul suo clitoride. Lo trovai subito, un bottoncino turgido e prepotente che titillai più velocemente mentre Suki gemendo sempre di più sbottò fialmente dicendomi “adesso, adesso” . Capii che stava venendo, così in un ultimo assalto le affondai sino in fondo due dita di colpo, che le fece strozzarsi un gemito in gola. Strinse spasmodicamente le sue cosce sulla mia mano fino a farmi male dalla forza che ci metteva, mentre continuavo ad accarezzargli l’interno della sua figa grondante di venuta, sino a quando sentii in ultimo lunghissimo gemito che mi fece capire che oramai era esausta.Mi fermai, lei aprì gli occhi e mio sorrise, io estrassi le dita da quel meraviglioso tepore e glieli portai alla bocca, lei sempre guardandomi, inghiottì le mie dita succhiandole avidamente e fissandomi negli occhi quasi a mò di sfida, di dimostrazione che per me avrebbe succhiato senza remore. Tolsi le mie dita dalla sua bocca e la baciai furiosamente, con lunghi respiri affannosi rispose al mio penetrarla con la lingua, mischiando la nostra saliva con il suo nettare così delizioso, e di cui non avrei più voluto e potuto farne a meno. Quando ci staccammo, lei mi disse solo: “amole mio”… era Suki, in tutta la sua freschezza. Rimanemmo vicini ancora qualche minuto come rientro nella realtà, dopodiché le chiesi se le andava di scendere dagli altri, lei accettò e così fu.Vedendoci arrivare, Evaristo con un colpo d’occhio capì, e sogghignando cominciò a ...