Esperimenti maschili
Data: 26/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: marynella
Mi ha sempre incuriosito l’atteggiamento maschile nei confronti del sesso e di noi donne: è così superficiale e approssimativo! All’uomo medio basta infilare il suo “coso” dentro un buco di qualsiasi natura, molleggiare un po’ avanti e indietro, o in alto e in basso, svuotare il suo sacco scrotale dentro il predetto orifizio ed è finita la festa. Diciamolo, tutti i maschietti si vantano di essere grandi amatori, grandissimi scopatori, infiniti e raffinati amanti ma poi alla fine della fiera sono tutti uguali, o poco ci manca. Per carità, anche noi donne abbiamo le nostre responsabilità…prima di tutto quelle di non stroncare subito i millantatori facendogli credere che hanno il pisello più grande dell’umanità e che scopino divinamente, alimentando così degli ego ipertrofici. Poi noi stesse, che crediamo di essere le puttane più brave dell’universo femminile, di fare i pompini più belli della storia, di avere una sensualità degna di Maylin…dimenticandoci spesso che invece succhiamo un pisello come un ghiacciolo, lo masturbiamo come se stessimo facendo il pesto, scopiamo come Santa Maria Goretti fissando il soffitto. Ci vuole un po’ di brio, per dio! In genere, cambio vibratore un paio di volte l’anno. Ne compro sempre di nuovi, con forme strane e vari accessori, ma anche di “classici” con la tipica forma fallica, tanto per essere realistici. Quest’ultimi sono i miei preferiti quando voglio fare la sorpresa all’uomo di turno e mettere un po’ di pepe nella scopata della ...
... settimana! Prima sperimentazione Andrea, il mio collega d’ufficio del quale vi ho parlato tante volte, era il tipico uomo medio italiano, convinto di avere il cazzo più grosso e più funzionale del mondo…Iniziammo a scopare insieme appena venne trasferito nella mia filiale, era comunque un bell’uomo, elegante e simpatico e, in fondo, anche ben dotato. Dopo le prime scopate molto “normali” decisi di metterlo alla prova. Una mattina lo chiamai nel mio ufficio, gli feci chiudere la porta, e gli dissi “vediamo quanto sei disinibito…mettiti al centro della stanza, davanti a me…calati i pantaloni e le mutande, e masturbati!” lui rimase esterrefatto, provò a fare qualche domanda ma io gli ripeti l’ordine seccamente. Andrea era riluttante ma, forse convinto che poi gli avrei fatto un pompino o avremmo scopato come al solito, eseguì l’ordine e si calò pantaloni e boxer alle caviglie, si impugnò il suo pisello e iniziò a masturbarsi guardandomi imbarazzato. Io ero sulla poltrona, lo fissavo negli occhi, severa e impassibile, anche se avevo una gran voglia di afferrare quel pisellone e farlo mio…Andrea continuò la sega, il suo cazzo gli si ingrossò in mano lentamente, poco dopo lasciò uscire la cappella, gonfia e rossa, il cazzo continuò ad aumentare di volume, la sua mano scorreva su e giù sempre più velocemente, le palle iniziarono a rimbalzare nel vuoto, Andrea diventò rosso dall’eccitazione…La sega iniziò a fare effetto, lui si piegò sulle gambe, ansimava, il cazzo era ormai durissimo e bello ...