Compromessa 1
Data: 26/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: senso_intenso
L’intimità è qualcosa che si sceglie: decidiamo noi cosa condividere con chi. Quello che mostriamo nel tempo libero non è la stessa cosa che facciamo vedere, o dobbiamo far vedere, in ufficio; ai nostri cari riserviamo di più che ai vicini di casa e alle nostre compagnie più vicine, sia pure per poco, riveliamo lati che non tutti potrebbero immaginare.
Bionda, rotonda, decisa. Rossetto che evidenziava le labbra morbide come le forme, il vestito la definiva senza costringerla: sapeva come era, e le piaceva. Capelli lunghi in una treccia semplice con un fiocco nero come la giacca, il corpetto rosso sosteneva e lasciava ammirare un petto giunonico, la gonna sotto il ginocchio. Le scarpe col tacco la slanciavano ma non strizzavano i piedi: mostravano le unghie curate e dipinte come quelle delle mani. Molto pratica e attiva, il passo si identificava da lontano.
Nominalmente segretaria, nei due giorni che ero stato lì factotum con conoscenza del modus operandi che mostravano anni di contingenza con l’ambiente: era stata sicura di sé anche nel consigliare un posto dove cenare nei dintorni. Aveva ragione, tanto che ci tornai.
Occuparsi di cose e persone che si conoscono permette di lavorare speditamente, ma dopo anni si tende a pensare al proprio ufficio come una estensione di casa. E se l’ufficio è caotico, come capita dopo ore serrate di riunioni e di verifiche, può sfuggire qualche dettaglio.
Ad esempio, può succedere che cercando su internet qualche informazione su un ...
... fornitore possa apparire per un attimo la lista dei siti cercati prima. In genere è ordinata per frequenza, prima i più cercati. Nel mio lavoro devo leggere velocemente e notare dettagli sfuggenti: non fu abbastanza rapida a far sparire il nome, ma anche lo fosse stata l’icona accanto sarebbe stata inequivocabile, per chi la conoscesse.
Ignorai il secondo in cui aveva smesso di parlare e forse di respirare, per poi riprendersi: c’era altro da fare e non diede traccia di quel piccolo incidente fino a quando uscimmo, tardi. Eravamo solo noi due, e ci salutammo stringendoci la mano.
L’aria era fresca e colsi uno sguardo interrogativo, che ignorai. Sospirò come a liberarsi del peso della giornata, ma sapevo che non era così.
Al ristorante scelsi un tavolo d’angolo, discreto e piuttosto isolato, per approfittare del wifi del locale e fare qualche ricerca sul sito. Oltre al materiale ordinabile c’era la sezione di annunci personali: mi aveva colpito la quantità di filtri possibili, che avevo trovato esagerata. Stavolta fu più che opportuna: avevo con calma sbirciato qualche dato personale, il segno zodiacale, l’età… non che importasse in sè, ma tanto per togliermi qualche curiosità. Mentre aspettavo il dolce ero arrivato alle ultime tre utenti, e la foto per quanto senza volto era inequivocabile.
Notai la lingerie rossa, brillante, adatta alle forme e con il colore coordinato alle unghie, che scopriva parecchio più di quanto avevo già visto. Vidi meglio sotto il pizzo, ...