Compromessa 1
Data: 26/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: senso_intenso
... calmarla con una mano sulla sua, che lei spostò decisamente. Non dissi nulla e aspettai: parcheggiando dietro la costruzione, con una piccola torcia da borsetta salì gli scalini verso l’ingresso posteriore. Io aiutai con la torcia del mio cellulare: entrai dietro di lei e chiusi la porta dietro di me. Lei armeggiava con l’interruttore, quasi ansimando: spiegava che era la prima volta che portava qualcuno lì, quando di nuovo.le misi una mano sulla sua, accendendo la luce. Lei si voltò solo per trovarsi la mia bocca sulla propria, la testa inclinata, spingendola contro il muro e facendo scivolare l’altra mano dietro la schiena. Mugolò, quasi protestando, ma non mi respinse: la sentii calda più di tutto l’intorno. Mi staccai da solo, sorridendo, a un centimetro dalle sue labbra. Le dissi che in fin dei conti venivo da abbastanza lontano per rispondere alla sua ricerca… e che io l’avevo trovata facendone un’altra. Sorrise e continuammo a baciarci.
La villetta era a due piani, e l’arredamento era raccogliticcio - tipico di una casa dove si passano le vacanze e si mettono i mobili dismessi. Salimmo verso le camere da letto: tenevo le mani sui fianchi dietro di lei, che ridacchiava. Il sedere era tondo, ma sodo, come tutto di lei: la pelle era morbida e il seno accogliente, oltre che prosperoso. Non protestò quando le passai le dita sotto il corpetto, sentendo il pizzo del reggiseno.
Una volta in stanza l’’aiutai fuori dal giaccone e dalla giacca: il corpetto aveva le spalle ...
... nude. Si voltò e continuammo a baciarci. Le passai le mani dappertutto, cercando la pelle intorno e sotto ai vestiti. Trovai le zip, le spinsi giù con le dita mentre la accarezzavo. Lei mi abbassò la cravatta premendo le mie labbra ancora più sulle sue, la lingua ancora piùa fondo. Lascia che le cadesse la gonna mentre lei mi apriva la cintura e il bottone dei calzoni.
Scesi sul mento e sul collo, poi giù sulla clavicola e affondai nel petto con le mani che stringevano sui lati dei seni. Tirai giù il corpetto mentre lei mi infilava le mani sotto le mutande da dietro.
Era nella stessa lingerie della foto, me ne accorsi quando rimase solo in quella e con le scarpe. Scalciai via le mie e i calzoni, sempre guardandola: ansimava e si leccava le labbra, mentre mi fissava. Guardava i miei occhi, non il tessuto sporgente che copriva la mia erezione.
Davanti a lei spinsi una mano prendendole il seno destro, stringendo, affondando. La feci gemere e mi chinai per baciare le labbra aperte mentre mis bottonavo la camicia e lei mi afferrava le natiche. Le lasciò accarezzandomi sul petto per aiutare la camicia a cadere mentre io scendevo e afferravo le sue. Erano tante, troppe per le mie dita, ma strinsi e presi quanto più potevo facendola gemere ancora di più.
La spinsi sul materasso. Lei si lasciò cadere con un sospiro. Io scesi aprendole le scarpe, mentre le baciavo le gambe dal ginocchio in giù. Una volta aperte passai la lingua aperta nell’interno coscia, in sù, mentre con ...