1. L'autobus hot


    Data: 26/01/2018, Categorie: Etero Autore: mirkomatto

    ... al cinema, niente in contrario per me. Andammo in una multisala da poco aperta in città, a vedere un film mai sentito che lui disse essere molto intrigante. Ci sistemammo nei posti in fondo, anche se eravamo veramente in pochi dentro al cinema (probabilmente aveva scelto quel film proprio perché pensava non ci fosse nessuno a vederlo, ma pensai a questo solo dopo). Quando le luci si spensero, mi mise un braccio intorno al collo, e dopo pochi minuti passati ad accarezzarmi la testa e le spalle, mi fissò e ci sciogliemmo in un languidissimo bacio. Le nostre lingue vorticavano furiosamente, quando lui mi prese la mano e se la appoggiò sulla patta. Cominciai allora a massaggiarlo con dolcezza proprio lì, poi gliela sbottonai e, dopo aver constatato la consistenza del suo apprezzamento verso di me (molto notevole devo proprio dire!), cominciai a masturbarlo dolcemente. �Perché non gli dai un bacio? Scommetto ne sarebbe enormemente felice!� disse lui. Sorrisi maliziosamente e, dopo essermi passata la lingua sulle labbra, mi abbassai lentamente. Cominciai a leccarlo dalla base, lentamente risalii fino ad arrivare al glande che sembrava scoppiare ed era tesissimo. Lo vellicai dolcemente con la lingua e lo presi in bocca (tanto la sala era quasi vuota, nessuno ci poteva vedere). Cominciai un movimento costante di ...
    ... su e giù regolare, nel contempo massaggiandogli le palle. Ad un certo punto lo sentii scuotersi, stava venendo! Feci per scansarmi, ma lui mi bloccò la testa con la mano, così fui costretta ad ingoiare tutto. Sembrava non dovesse finire più, cercai di raccogliere tutto nella bocca e, appena si fu svuotato, sputai tutto per terra. Lui si scusò, mi disse che non era mai venuto in bocca ad una donna, ed io mi sentii talmente lusingata di essere stata la prima che lo perdonai. Quando mi riaccompagnò a casa, ci scambiammo un lungo bacio sulla porta e rimanemmo d�accordo di vederci una serata della settimana successiva, disse che era tanto che non trovava una ragazza come me e che non voleva perdermi. Anche a me Michele piaceva tantissimo nonostante la sua età, era colto, affascinante, simpatico ed estremamente intrigante. Il lunedì mattina, andando all�università in autobus, ero ancora presa da questi pensieri quando, poco avanti a me, notai una ragazzina, avrà avuto a malapena diciotto anni, che faceva strane smorfie col viso. Incuriosita, guardai meglio alle sue spalle e vidi quel bastardo di Michele, evidentemente di troiette che si facevano sditalinare in autobus Bologna era piena. E fortuna che finalmente aveva detto di aver trovato una ragazza che non lo faceva più pensare alle altre donne. Che stronzo! 
«123»