1. Ma che bel castello....


    Data: 27/01/2018, Categorie: Etero Lesbo Dominazione / BDSM Autore: DukeGB, Fonte: RaccontiMilu

    ... Marchesa sull'etichetta. Cavolo pensò tra sé e sé dovevo assumerli molto più macho, se continua così me ne rimarranno pochi per i miei passatempi. Passò nella sala stireria dove vide la responsabile con la gonna tirata su in vita, seduta sulla faccia di una novella cameriera assunta da poco, che sdraiata sotto lei espletava come poteva il suo meritarsi il posto di lavoro. Era una regola imposta dal Signor Marchese che aveva il ruolo di selezione del personale per quanto riguardava quello femminile. Per quello maschile, la competenza invece era tutta sua e di questo se ne sentì alquanto fiera anche se rabbuiandosi un pò, rivide nel pensiero la scena di poco prima.Tornò nel suo boudoir, si sentiva inappagata aveva un desiderio di qualcosa ma di qualcosa di speciale. E d'improvviso sentì un brivido lungo il corpo, le era venuta un'idea. Scese velocemente nelle scuderie a curiosare l'andamento e l'operosità degli addetti. Come al solito trovò due stallieri che si ingroppavano l'un l'altro. Che fessi, pensò, ancora devono capire cosa si intende al castello per "montare". Peccato però, sarebbero stati altri due candidati per qualche cavalcata, e sospirando per il rammarico andò oltre. Pocoo dopo sentì nitrire un cavallo, subito lo identificò, quel verso possente deciso non poteva essere che Black King, lo stallone nero, una delle chicche delle scuderie del Marchesato. Si avvicinò lentamente ed appena sportasi rimase ...
    ... folgorata dalla scena. Una delle cameriere era china sotto allo stallone e si stava facendo ingroppare dal nero cavallo. Osservò con occhio clinico il viso della giovine che rasentava l'estasi.Le venne l'acquolina... anche in bocca, dalla voglia d'esser al posto della serva, ma rimase ad osservarla fin quando la spruzzata esplose inondando la cameriera che fu sbattuta a terra dalla potenza del getto, le gambe aperte da cui colava la venuta dello stallone. La ragazza riuscì a rialzarsi e camminando con grande difficoltà ed a gambe larghe se ne tornò in camera sua.La Marchesa ravvedendosi pensò che per ora era meglio rimanere con i calibri della servitù, filosofando in cuor suo che meglio tanti ed uno dopo l'altro che uno solo che rischia di tenerti poi ferma per mesi ed a digiuno.E ricacciando dentro sé tutte le sue inappagate voglie, tornò ai suoi appartamenti. Avrebbe completato la sua giornata con i suoi godemichets preferiti, e dato che la sua collezione ne vantava oltre un centinaio, la giornata era alquanto propizia.Chiamò la sua cameriera personale, avrebbe avuto bosogno di prepararsi ed allora chi meglio se non lei?Un languore la invase, che bello pensò tra poco inizierò a godere ed intendo farlo almeno per ore!.Ma soprattutto tappata dappertutto.E con questa sua rima preferita si predispose mentalmente a quanto stava per succederle.Ma decise che ve lo narrerà in un prossimo racconto, per adesso... sognate! 
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