1. Scopata in alto Mare


    Data: 28/01/2018, Categorie: Etero Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti

    Il mattino dopo mi risveglio più vivace, determinata: non vedo l’ora di tuffermi. Consumo una colazione veloce, scorro la posta e le notizie… Cosa cazzo è siccesso alla Costa Concordia? Non ci posso credere… Incredibile a che razza di individui affidino una nave così grande! Avrei voluto esserci io, a gridargli “Salga a bordo, cazzo!”; solo che avrei inserito un “testa di” in mezzo alla frase. Hmmm… Il meteo è ottimo: mare calmo, vento debole da ovest, temperatura in aumento. Emergo in coperta e inspiro a pieni polmoni l’aria di mare, irrorandomi i polmoni di iodio e l’anima di forza. Poi recupero l’attrezzatura. Questa volta non metto la parte inferiore della muta, vediamo un po’ se il freddo è tollerabile: caso mai torno a bordo e la metto… Pinne, cintura con i pesi, bombole, maschera, coltello al polpaccio, fucile subacqueo perché non si sa mai vedessi una cernia… Pronta! Vado a poppa dove è più basso, mi lascio andare all’indietro ed entro in acqua di testa come piace a me (un po’ da incosciente), ritrovandomi in un altro mondo, pieno di vita e di energia. Sono a ridosso della costa est di Dragonada. L’isola è piatta e spoglia, coperta di aridi cespugli e terriccio rosso; la quasi totalità della linea costiera è rocciosa e a picco nel mare, a parte una singola, deliziosa baia… Ma il fondale tutto intorno è delizioso e brulica di vita marina: l’acqua è di un turchese intenso e vibrante, e io ho già dimenticato il freddo. Esploro il fondale, fra i quindici e i venti ...
    ... metri di profondità, alla ricerca di qualche indizio di un naufragio di settant’anni fa… La “Gabbiano” era una vecchia barca da pesca riconvertita, completamente in legno ma con un motore relativamente moderno per l’epoca. Circa trenta metri di lunghezza e l’aria tozza e goffa: ho visto delle vecchie foro in bianco e nero e un grafico ingiallito. Non può essere troppo sotto costa o sarebbe stato già trovato, ma d’altra parte il mare è poco profondo… Sapendo cosa cercare non può essere troppo difficile. Ma d’altra parte, solo quando ti metti a scandagliare un fondale marino ti rendi conto di quanto sia sconfinato l’oceano. Quando torno a bordo sto morendo di fame e l’ossigeno è praticamente finito. Metto le bombole in carica e mangio un boccone sul ponte, riscaldandomi al sole. Poi dopo aver controllato posta e notizie, getto uno sguardo al radar e osservo il traghetto per Rodi diretto a est e una barca più piccola diretta a nord fra Sitia e Gyanisada. Le bombole non sono ancora cariche accidenti… Ne ho quattro ma ieri mi sono dimenticata di ricaricarle, troppo presa a masturbarmi. OK, andrò di snorkel. Fa piacevolmente caldo, e questa volta la muta non la metto per niente: anzi, non metto neanche il costume. Mi tuffo completamente nuda con maschera, pinne e boccaglio, pesi e coltello, e fremo di piacere nel sentire la freschezza dell’acqua sulla pelle e nella fica. I capezzoli mi si gonfiano di colpo per il freddo, e il piacere mi dà alla testa mentre nuoto velocemente verso i ...
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