1. Scopata in alto Mare


    Data: 28/01/2018, Categorie: Etero Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti

    ... fondali più bassi. Questo mi porta all’imbocco dello stretto canale fra la costa sud di Dragonada e Gyanisada, che nel punto più stretto è di poco più di quattrocento metri. Qui l’acqua è abbastanza bassa da consentirmi una visibilità perfetta anche nuotando in superficie: non è probabile che la “Gabbiano” sia andata giù proprio qui, ma non si sa mai… Ogni tanto m’immergo in apnea per avvicinarmi a fondo e guardare meglio fra le rocce e i coralli, in cerca di un indizio qualsiasi. Il canale è lungo circa un paio di chilometri, e ci metto oltre un’ora a percorrerlo tutto muovendomi più vicina alla sponda sud con l’idea di tornare indietro lungo il lato opposto. Quando mi affaccio oltre la punta ovest di Gyanisada emergo un momento per orizzontarmi, e vedo una barca ancorata a circa cento metri dalla costa. E’ la prima imbarcazione che vedo da quando ho cominciato le ricerche… Dev’essere quella che era sullo schermo radar diretta a nord: un dodici metri cabinato, di quelli che si danno a nolo ai turisti senza equipaggio per escursioni di pochi giorni. Sono un po’ contrariata: preferirei non farmi vedere troppo in giro, e quindi mi volto e m’immergo di nuovo per risalire il canale in senso inverso. Mi tengo relativamente sotto costa, un po’ per controllare il fondale dalla parte opposta a quella esplorata prima, e anche un po’ per tenermi fuori vista dalla barca di prima. Non sono stanca, ma ormai le prime due bombole dovrebbero essere cariche, e forse è il caso di tornare ...
    ... sulla Serenissima… Il canale ricomincia ad allargarsi in prossimità dello sbocco a est, quando lo vedo. Un sommozzatore, con la muta e le bombole. L’istinto è di squagliarmela prima che mi veda, ma il tipo è fra me e la Serenissima, quindi esito un istante per decidere da che parte aggirarlo, e lui mi vede prima che possa sparire sulla spinta dalle pinne in una nube di bolle d’aria. Al diavolo, se scappo adesso è peggio, quindi è meglio far finta di niente e mostrarmi cordiale: faccio un cenno di saluto con una mano… …E solo allora mi rendo conto che sono completamente nuda. Cazzo, e io che non volevo attirare l’attenzione! E’ troppo tarsi: il tipo sta già venendo verso di me. Sarò anche stagionata, ma penso che siano ancora pochi gli uomini che non si avvicinerebbero vedendomi nuda dentro al mare. Eccolo: sulla trentina, bene equipaggiato e per niente aggressivo. Mi mostro amichevole, faccio un gesto di saluto… Lui ricambia e si guarda intorno: probabilmente si aspetta che io sia accompagnata. Guardo meglio, e vedo che sulla tuta della Mares ha una bandierina francese… Mi viene un sospetto. Emergo con la testa e sollevo la maschera per vedere meglio; naturalmente lui fa altrettanto e così lo riconosco subito: Bertrand. - Ehilà – lo apostrofo, spigliata – Comment ca va? Lui mi guarda sorpreso: - Vous etes francais? - Mais non… Je suis italienne. Mon francais c’est terrible… - Oh! No, hai un ottimo accento… Il tipo parla italiano molto meglio di quanto io parli francese. Ottimo. ...
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