1. Scopata in alto Mare


    Data: 28/01/2018, Categorie: Etero Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti

    ... completandosi, e come risultato il piacere monta prepotentemente dentro di noi, avvolgendoci in un torrido abbraccio. Sento la cappella turgida del pene arrivarmi in fondo alla fica e istintivamente richiudo le cosce nude intorno ai fianchi del maschio per stringerlo a me e spingerlo ancora maggiormente dentro il mio corpo. Gli afferro le spalle e spingo i calcagni nel retro delle sue gambe, inarcandomi tutta per prenderlo più a fondo possibile, e lui ansima di piacere nel sentire il calore del mio ventre mentre affonda dentro di me. Poi comincia a scoparmi. Colpi lenti e profondi all’inizio, poi cambia il ritmo alternandone di rapidi e superficiali ad affondi e arresti improvvisi. Piacevolmente fantasioso e gradevolmente potente; peccato che non pensi di cambiare l’angolo d’entrata per cercarmi il punto G, ma non si può avere tutto: in fondo è solamente un maschio… - Aah… Aah… - gemo, al ritmo dei suoi colpi – Aahhh! Lo attiro a me per le spalle e gli do la lingua in bocca per succhiarla, assaporando la sensazione del suo petto che mi schiaccia piacevolmente le tette sudate e mi sfrega i capezzoli che ormai sono lunghi più di un centimetro ciascuno. Ora il ritmo coitale è cambiato: solo colpi rapidi e poco profondi in successione crescente… Lo stronzo mi sta facendo il clito. - Aah! Cazzo sì, così… - rantolo, ormai fuori controllo – Godo… Godo… Stringo i denti, chiudo gli occhi in attesa dell’affondo che non viene… - AAHHH… Esplodo: un orgasmo superficiale, bruciante: più ...
    ... una deflagrazione al napalm che l’esplosione di una bomba al fosforo. Un piacere intenso ma non profondo, sicuramente non appagante, che mi lascia più vogliosa di prima. Lo stronzo l’ha fatto apposta, ci sa fare... Sono piena di energia, come un vulcano che deve esplodere. M’inarco come se Ulisse dovesse scoccare una freccia contro i Proci, e ribalto Bertrand sotto di me. Non se l’aspettava: mi guarda, sorpreso dalla mia forza… Bene. Adesso è lui quello che sta sotto, e adesso sono io a condurre il gioco. Lo cavalco a smorzacandela, e questa volta l’angolazione del pene la controllo io: è come giocare con un dildo estremamente sofisticato… Ma del resto questo non vale per tutti gli uomini? Beh, quasi tutti. Impongo io il ritmo, la profondità e l’angolo delle penetrazioni: sono io a scoparlo, e sono io a decidere chi gode e quando… - Sei un demonio… - annaspa lui, afferrandomi le chiappe e cercando di controllare il ritmo indiavolato che sto imponendo al nostro accoppiamento. - Oh… - gli faccio io – Non hai ancora visto niente! Contraggo i muscoli della vagina e gli spremo il cazzo mentre lo faccio uscire, per poi rilassarli quando me lo caccio di nuovo dentro. E ancora. E ancora… Lui strabuzza gli occhi, paonazzo in volto: è vicinissimo a perdere il controllo, lo so. Un ultimo affondo… E si stacco da lui un istante prima che sia troppo tardi. Bertrand emette un lamento straziante, ma il coito è irrimediabilmente compromesso: il suo bell’uccellone ondeggia durissimo davanti al ...
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