1. la scoperta di Monica


    Data: 29/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: babbacombe_lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... coperta.Lui le spiegò che avrebbe continuato con il sedere, aggiungendo che lei aveva un gran bel culo e che sarebbe stato un piacere frustarlo fino a farlo diventare gonfio e viola.Monica provò a supplicarlo, gli disse che se la lasciavano andare senza frustarla ancora gli avrebbe dato dei soldi, e quello si mise a ridere.�Soldi? Non hai idea di quanto possano fruttare foto e filmati di una donna carina come te, che si fa frustare davvero, non quelle cazzate con le strisciate di rossetto sul culo che si vede lontano un miglio che sono finte.�Così Monica si rassegnò e lui indirizzò la frusta sulle sue chiappe.La frusta, azionata su una parte più carnosa, faceva un rumore diverso, ma il dolore era altrettanto forte e lei, ad ogni colpo, si dimenava ed oscillava appesa alle corde con grande gioia degli altri due intenti a riprendere ogni momento di quella che chiamavano la punizione.Naturalmente non si poteva vedere dietro, ma i colpi delle volte arrivavano fino a fianchi e Monica poteva osservare la fine di alcune strisciate violacee ed in rilievo.Era stanca, dolorante, ed il sole di agosto scottava sulla sua pelle scorticata ma, allo stesso tempo, sentiva una strana eccitazione farsi sempre più forte dentro di lei.Si sorprese a pensare che, se avesse avuto le mani libere, si sarebbe masturbata, le venne anche in mente di chiedere loro di essere scopata, alla fine del trattamento, ma forse lo avrebbero fatto comunque. Insomma le stava montando dentro una voglia irrefrenabile ...
    ... di stemperare la sofferenza della fustigazione con il piacere del sesso.Ricomparve il tizio con la frusta, la teneva arrotolata e a Monica sembrò di vederci sopra qualche traccia di sangue.�Tutto bene?�Lei fece cenno di sì con la testa.Si avvicinò e le tolse i capelli dal petto, lasciandoli ricadere dietro.A Monica, il peso impalpabile dei capelli, a contatto con la pelle scorticata della schiena sembrò un macigno.Lui le strofinò leggermente la frusta sui capezzoli e lei capì che non era finita.�No, lì no, per favore�, le uscì con un filo di voce, ma l'uomo ignorò la sua debole protesta e fece un passo indietro.La frusta, maneggiata abilmente, descrisse un ampio arco nell'aria, accompagnato da un lieve sibilo e la colpì sulla pancia, all'altezza dell'ombelico.Monica tirò un sospiro di sollievo, mentre osservava la sua pelle diventare sempre più viola, nel punto in cui era stata colpita.La frustò a lungo sulla pancia, sembrava che fosse in grado di colpire esattamente dove voleva con la massima precisione.Le frustate a volte arrivavano in basso, sfiorando i peli pubici, oppure in alto, colpendo le costole, proprio sotto i seni e, in entrambi i casi, lei era terrorizzata dalla possibilità che le frustate arrivassero su parti così delicate, però, allo stesso tempo, la possibilità di essere colpita propriolì, le metteva addosso un'eccitazione incontenibile.Alla fine lui decise di fare sul serio, Monica lo capì perché le misero di nuovo le mutandine in bocca.Non la colpì forte, ma ...