Soft bondage
Data: 30/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Maxmar1
Quella stanza aveva un profumo dolciastro, niente affatto spiacevole. Il contrasto col clima della fredda giornata di febbraio era piacevole ed il caldo umido della vasca doppia già piena con le luci colorate accese li accoglieva avvolgendoli da subito.
Il letto a baldacchino in ferro era messo proprio nel centro, non accostato alle pareti. Ci si poteva girare intorno guardandosi negli enormi specchi sulle due pareti laterali e sul soffitto.
Marcella sorrise. La divertiva quel gioco con Max che si protraeva ormai da qualche anno. Un gioco che era sempre andato avanti, mai indietro. D'altronde questo era l'accordo tacito tra loro, il gioco deve evolvere altrimenti sfocia in routine e degenera in noia. Ed è proprio per scappare dalla noia che avevano iniziato a giocare.
Quando la porta dietro di loro si chiuse Marcella si rilassò. C’era sempre un po di disagio in quelle loro sortite di nascosto ma incominciava ad abituarsi. Le prime volte il disagio permaneva a lungo, questa volta si sorprese del fatto che era sparito non appena entrati in camera. “bene, segno che sono sempre più a mio agio con Max” pensò. Per lei essere a proprio agio, potersi fidare, era una condizione fondamentale per provare degli orgasmi completi e doveva ammettere che ultimamente erano particolarmente intensi.
Il rito iniziale era sempre quello… un po’ di chiacchiere sul letto, una cannetta rilassante, ci si spoglia e si lasciano andare i corpi. Da quel momento in avanti diventa tutto ...
... meno cerebrale e più istintivo.
Questa volta però Max aveva un altro piano elaborato in giorni e giorni di eccitazione.
Aveva pregustato a lungo quell’incontro ed ora era particolarmente eccitato. E si vedeva sotto ai pantaloni di cotone.
Marcella notò, fece una battuta carina e si accese una sigaretta.
“Spogliati” le disse lui, “completamente, ma tieni le scarpe coi tacchi”.
Non erano ammesse repliche nel suo tono e Marcella, divertita, eseguì.
Max estrasse una mascherina dallo zaino dei giochi che portava sempre, la bendò e la fece sedere sul divano. Estrasse la canna già pronta e gliela mise in bocca accendendola.
Le sensazioni quando si è bendati sono amplificate. Marcella si sentiva nuda e con la pelle sensibilissima. Aspettava qualcosa ma non succedeva nulla, solo la canna che Max le metteva di tanto in tanto sulle labbra da cui aspirare una boccata di piacere. “Ti sei spogliato anche tu?” chiese Marcella. “Ssstt. Silenzio. Non parlare!” E per tutta risposta le mise in bocca una pallina da Bondage, una Ball Gag come la chiamano sui siti specializzati, fissandogliela dietro la testa.
Poi le prese le mani e gliele legò dietro la schiena.
Marcella ebbe un attimo di esitazione. Non era pronta a quella situazione ed un brivido di inquietudine l’attraversò. “se non vuoi continuare basta che scuoti la testa. Smetterò subito, in qualsiasi momento” le disse Max consentendole di tranquillizzarsi e di concentrarsi sul gioco e sulle sensazioni del suo ...