I tormenti di nonna Marta (Parte Undicesima)
Data: 01/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
Libera Traduzione Dopo essermi struccata, lavata i denti e fatta la pipì, mi infilai la camicia da notte ed uscii dal bagno diretta alla mia camera. Giacomo era fuori, in attesa del suo turno per la toelette serale. Quando gli passai davanti, il porcellino non poté fare a meno di rimirare le mie forme mascherate dalla trasparenza del tessuto. Decisi che, dopo la giornata di sesso avuta con lui, forse non era il caso di dormire insieme quella notte. Io nella mia camera e lui nella sua. Erano ormai l’una e mezza di notte quando riuscii ad infilarmi sotto le coperte. Ero talmente esausta per l’intensa giornata passata che penso di essermi addormentata all’istante, ma qualcosa mi risvegliò durante la notte. Non riuscivo ad aprire gli occhi ma avvertivo chiaramente qualcosa che mi sfiorava il seno. Poi la sensazione divenne più chiara, qualcuno era appoggiato alla mia schiena e sentivo qualcosa di caldo e duro che cercava di scivolare tra le mie natiche. Finalmente riuscii a svegliarmi e mi accorsi della presenza di mio genero. “Tesoro, hai ancora voglia?” “Si mamma.” “Ma non sei stanco?” “Si, ma non ho ancora smesso di pensarti, così non riesco a prendere sonno.” “E allora vorresti fare delle coccole alla mamma?” “Si, mi piacerebbe rimanere qui abbracciato a te, se ti va.” “Va bene tesoro, ma metti la mano qui.” Abbracciati nella classica posizione del cucchiaio, presi la mano e gliela appoggiai sul mio basso ventre, lui istintivamente cominciò ad accarezzarmi la micia. Cambiai ...
... leggermente posizione per guidarlo meglio verso il mio clitoride, subito iniziò a massaggiarmelo. Anche se la mia fica iniziò a bagnarsi atrocemente, era nel culo che lo volevo prendere. Ormai, grazie a mio nipote Davide, avevo scoperto il dirompente piacere della sodomia. Feci scivolare una mano dietro, tra noi due, presi il suo cazzo duro e lo indirizzai verso il buco giusto. Questa volta non fu la sua goffaggine a disturbare la penetrazione ma piuttosto le mie contrazioni istintive quando lui iniziò a spingere violentemente sul mio piccolo buco. Giacomo capì, riprese il controllo e cominciò a penetrarmi dolcemente finché non fu completamente dentro di me. Allora fu la mia mano a sostituire la sua sul mio clitoride. Mio genero mi stava inculando con un’incredibile dolcezza. Accarezzava con dolcezza tutto il mio corpo mentre andava e veniva lentamente nel mio culetto. Questo suo modo di penetrarmi era così delizioso che avrei voluto durasse un’eternità. Sentivo il suo respiro sul mio collo, così girai la testa per cercare le sue labbra. Il nostro baciò sembrò scatenare in lui una frenesia appassionata perché iniziò ad aumentare il ritmo del suo va e vieni. Ormai la sua parte animale si era risvegliata, senza uscire da dentro di me mi rialzo e mi mise alla pecorina, così da dominarmi meglio. In quel momento mi sentivo proprio sottomessa ai suoi voleri, e devo dire che non mi dispiaceva la parte della femmina preda del maschio in calore. In quella posizione accompagnava i suoi ...