1. I tormenti di nonna Marta (Parte Undicesima)


    Data: 01/02/2018, Categorie: Incesti Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti

    ... colpi di rene tirandomi a se con le braccia, bastarono poche di questi potenti spinte a farmi gemere nuovamente dal piacere. Accidenti come mi stava inculando bene questo figlio di puttana! Improvvisamente uscì dal mio buco caldo, sorpresa da questo stop improvviso girai il capo e vidi che si stava masturbando freneticamente sopra le mie chiappe. Con un grugnito bestiale mi spruzzò il suo succo sul basso schiena e la fessura tra le natiche. Rimasi decisamente sorpresa nel vedere, dopo la convulsa giornata, che avesse ancora tutto quel vigore. Quando penso che mia figlia Agnese mi aveva detto che era impotente.. Ancora più sorprendente fu nel constatare come dopo iniziò a darmi dei grandi colpi di lingua tra le natiche e sulla schiena per pulirmi da ogni goccia del suo sperma. “Come sei gentile a ripulirmi tutta tesoro. Su, ora vieni qui, anche la mamma ha voglia di ripulire il tuo pisellino.” “Si mamma.” Una volta finito di leccagli via dalla cappella l’ultima goccia rimasta di sborra gli dissi in modo perentorio, come quando ci si rivolge ad un bambino, di andare subito a letto. Lui ubbidì e lasciò la mia camera. Appena chiusa la porta feci scivolare la mia mano tra le gambe ed iniziai ad accarezzarmi da sola ripensando a tutto quello che era successo durante la giornata. Un’ora più tardi, dopo due o forse tre orgasmi, riuscii a prendere sonno. Quando aprii gli occhi in giorno seguente il sole era già alto. La sveglia sul comodino mi indicava che erano le nove passate. ...
    ... Quello che mi aveva risvegliato erano dei colpi di martello ed il rumore sordo di un motore elettrico. Ancora mezza addormentata guardai fuori dalla finestra chi poteva fare tanto rumore. Erano i vicini di casa intenti a far funzionare una betoniera per dei lavori in giardino, forse il pavimento di una veranda. Erano due ragazzi sulla trentina, la donna accorgendosi di me, mi fece un piccolo gesto amichevole al quale risposi per cortesia. Subito pensai fossero i nuovi vicini dei quali mi aveva parlato Giacomo. La curiosità di conoscerli fu più forte di ogni altra cosa, allora mi misi una vestaglia e con le pantofole scesi in giardino avvicinandomi con chiare intenzioni alla recinzione che separava le case. Entrambi interruppero il lavoro e, tutti sudati, si avvicinarono a me. Nonostante fossero sporchi e sudati notai che fisicamente erano veramente delle belle persone. Lei era veramente una bomba, un viso dolce e regolare, dei capelli biondo cenere alle spalle raccolti per l’occasione in una coda, ed un corpo tonico con dei seni piccoli. Intrigante era la canotta che indossava che lasciava intravedere dei capezzoli molto prominenti. Lui, il classico tipo mediterraneo, moro, abbronzato, robusto e ben formato. Per prima cosa si presentarono, lui Rocco e lei Rosa. Presentandosi accompagnarono i loro nomi con un sorriso divertito che al momento mi sfuggì, più tardi Giacomo mi spiegò che c’era omonimia con due attori porno, marito e moglie nella vita. Fu gentile da parte loro dedicarmi ...
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