1. L'isola sul ticino


    Data: 01/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: markus_70

    ... Qualche attimo di tentennamento e poi via. E’ incredibile quanto fosse veloce la corrente ed ero impacciato dallo zaino che tenevo in aria con un braccio. Stavo per mancare l’isola e mi sarei trovato in mezzo al fiume quando i due lati che scorrevano attorno all’isola si sarebbero ricongiunti. Nuotai più forte e sentì il freddo che mi attraversava le ossa. Poggia i piedi, ma il fondo era troppo scivoloso. Mi stava venendo il panico. Nuotai ancora più forte e fortunatamente finii nella coda finale dell’isola dove la corrente si impigriva. Corsi fuori dall’acqua come punto da una vespa e non mi accorsi che non ero solo. Buttai lo zaino sulla sabbia, mi voltai e guardai il guado. I muscoli si erano gonfiati dallo sforzo. Tutto orgoglioso guardavo le vene sulle braccia ed i bicipiti ben visibili. Che bella la pelle quando si esce dall’acqua fredda. Pelle d’oca tutta bagnata. Il pisello si era fatto piccolo piccolo dal freddo. Sorrisi, lo presi in mano e me lo accarezzai come per tranquillizzarlo. Era una goduria sentire il sole caldo d’estate battere sule mie parti intime. In pochi secondi il “pennuto” si svegliò e sebbene non tutto issato, faceva di nuovo la sua porca figura.
    
    “Ciao” sentì dietro le mie spalle. Nella parte non visibile dalla riva, dietro ai cespugli si alzò un ragazzo. Era arrivato prima di me ed evidentemente aveva assistito a tutta la scena. Sentivo un certo imbarazzo, perché notai subito che entrambi eravamo nudi e che entrambi avevamo in mano l’uccello. ...
    ... Lui era molto più giovane di me, trenta forse trenta due. Era bello, atletico, un po’ abbronzato e non aveva nemmeno il segno del costume. Ero indeciso sul da farsi. Tornare indietro mi pareva ridicolo, quindi risposi con un semplice “ciao, io mi chiamo Marco”. “Io Davide. Senti …guarda… non ti preoccupare l’isola è grande abbastanza, ma dove sei tu ci sono dei vetri rotti. Se vuoi su questo lato c’è spazio”. Io davvero i vetri non li vedevo, ma siccome non potevo rischiare di farmi male e poi dover guadare di nuovo, accettai l’invito. Sentivo una strana eccitazione. Da una parte era chiaro che la proposta fosse interessata, dall’altra io non stavo opponendo resistenza al pensiero che ci stesse provando. Anzi mi lusingava e mi faceva sentire le formiche nella pancia. Mi avvicinai lentamente facendo attenzione dove mettevo i piedi. Dietro al cespuglio Davide aveva un ampio asciugamano a due piazze. Era ben organizzato. Iphone con cuffie, crema, frutta, libri e dell’acqua. “Se vuoi ti puoi sdraiare qua, tanto ci stiamo in due” mi disse. Annuì con la testa e buttai lo zaino accanto all’asciugamano. Per togliermi l’imbarazzo mi buttai a pancia in giù sull’asciugamano voltando lo sguardo nella parte opposta a dove era lui. Stavo ancora cercando di ragionare e pensare su come andare avanti. Sentivo il pisello indurirsi, ma non sapevo come nasconderlo. Mi dovetti assestare per fare in modo che il cazzo trovasse un suo spazio nella sabbia. Davide stava ancora in piedi e sentivo il suo ...