1. L'isola sul ticino


    Data: 01/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: markus_70

    ... preso da quello pterodattilo! A questo punto la cosa era fuori controllo. Lui stava praticamente in ginocchio sopra la mia testa ed io ammiravo tutto il suo corpo giovane in tutta la sua virilità. Lui questa volta non esitò e si piego in avanti verso il mio uccello ormai duro come i sassi del Ticino. Con una mano si teneva e coll’altra afferro il mio sesso. Aprì la bocca e inizio a ciucciarlo. Io ero disperato dalla sensazione di desiderio. Non sono gay, ne penso lo sarò mai. Ma questo sensazione era migliore di qualsiasi scopata con una donna mai fatta prima.
    
    Guardai in alto e vidi che la sua verga sta perdendo pressione. Reclamava attenzione dato che il proprietario era concentrato sul mio piacere. Allungai la mano delicatamente e lo presi. Era morbido e caldo. Al contatto con la mia mano senti il suo pulsare. Con cautela lo smanettai con dolcezza. Ora capisco perché un cazzo grosso ha il suo fascino. Rapidamente il coso ricomincio a crescere ed io guardavo incantato questo serpente. Sentivo crescere un desiderio dalle parti basse, ma quello che più mi faceva impazzire era quella voglia di cazzo che mai avrei pensato di avere. Da quella posizione non riuscivo a ciucciarlo come avrei voluto. Si ciucciarlo! Lo volevo in bocca. Volevo sentire la pelle morbida del glande sulle mie labbra. Volevo sentirmi violato. Gli dissi “Aspetta…”. Lui si fermò immediatamente. Questo mi piacque perché era una forma di rispetto. Se avessi voluto finire li, probabilmente l’avrebbe fatto. ...
    ... Lui di cazzi ne ha avuti parecchi probabilmente, io no…e questo rendeva per me impossibile fermarmi ora. Forse Davide temeva avessi cambiato idea e si alzo e mi chiese “forse abbiamo esagerato?”. “No… per favore puoi sdraiarti tu?”. Lui sorrise e si mise accanto a me a pancia in su. La sua bocca era vicino alla mia. Però non volevo baciarlo. Lui capì e a quel punto si prese in mano l’uccello giocandoci un po’. Io mi sedetti. Guardai quel coso invitante e poi mi lanciai sul suo sesso. Lo leccai dalla cappella fino alle palle. Con avidità. Lo presi in bocca. Un pezzo alla volta. Poi mi ricordai di come mi piaceva quando Marta lo prendeva fino in fondo. Provai a inghiottirlo più che potevo, ma mi faceva soffocare tanto era grosso. Però sentivo che Davide stava impazzendo. Non perché fossi bravo, ma perché aveva conquistato un uomo non gay e lo aveva trasformato in una specie di vacca. Mi eccitava l’idea e mi faceva capire perché Marta si elettrizzava quando la trattavo da puttana nei nostri giochi sessuali.
    
    I minuti passavano, con gioia. Mi ero proprio lanciato in un lungo e goduto pompino. Nel frattempo avevo messo la sua testa fra le mie ginocchia e Davide aveva iniziato a prenderselo in bocca. Mi stavo godendo questa sensazione. Mi piace infilarmi questo bastone in bocca ed anche a fondo corsa c’era comunque la mia mano attorno alla base del suo cazzo. Infinito. Lui aveva dei piccoli orgasmi e dalla cappella gli colava dell’umore trasparente. Guardavo pulsare il liquido ...