Abbandonarsi e amarsi
Data: 02/02/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... però la soddisfazione mi ricambiò ripagandomi di tutti gli sforzi compiuti, perché lei guardava eccome, sicché dopo un leggero rossore per l�improvviso stupore, lei cominciò una danza di movimenti per trovare la prospettiva che le consentisse permettendole di scrutare la scena per procurarsi la visuale migliore. Non so quante sigarette fumammo in quel pomeriggio, eppure alla fine dovetti correre sotto la doccia per placare il mio cazzo, visto che lui imprecava maledicendomi a modo suo per non avergli fornito quella preda favorita e gustosa. Io ero felice e raggiante, era chiaro che tra me e la mia vicina di casa si era stabilito un contatto. Quella sera sui balconi entrambi facemmo finta di nulla, si parlò di svariati argomenti, però nessuno voleva dire l�inevitabile e la necessaria buonanotte, ormai l�attrazione si era stabilita, ma come fare la mossa successiva? L�occasione tanto cercata arrivò quasi alla fine dell�estate, in verità io ho sempre detestato il caldo, però quella sera lo benedissi. A settembre, come per il canto del cigno, l�estate ci servì una serata di caldo fastidiosa e persino insopportabile. Eravamo sul balcone io, lei, suo figlio e suo nipote, momentaneamente ospite da loro a boccheggiare e con la certezza di non riuscire a dormire, a quel punto lei con una maniera creativa e geniale m�annunciò:�Perché non entri qui da noi, così disputiamo una partita a carte?�.Io accettai al volo quell�invito dividendoci in coppie secondo il criterio più logico: i ...
... grandi contro i piccoli, suo figlio e suo nipote avevano pressappoco tredici anni, così nel rispetto delle regole del gioco ci trovammo seduti di fronte, lei indossava uno dei suoi mini abiti e dopo qualche mano lei propose di bere qualcosa: whiskey e coca per noi, i ragazzi s�accontentarono della coca cola e dell�odore dell�whiskey. I bicchieri consumati stavano superando le mani della partita, benché la voglia di togliere i freni era enorme e quando si presentò l�occasione non me la lasciai sfuggire. I ragazzi ci stavano mettendo in difficoltà, io dovevo scegliere che carta buttare per crearci il minor danno possibile: in quell�istante la fissai negli occhi ormai lucidi per due interminabili secondi e le dissi allusivamente:�Scusami, però devo provarci�.La mia mano rilasciò una carta a caso, però il mio piede occulto s�avventò tra le sue gambe, un suo sorriso appena accennato mi confermò che potevo osare e mi spinsi per cercare il contatto con quelle mutandine, che quando le vedevo stese ad asciugare io avevo la piena sensazione che emanassero spargendo tutto l�odore delle sue intime secrezioni. Chi se ne fregava, sentivo che le sue mutandine avevano la necessità d�essere stese ad asciugare, tutto ciò era meraviglioso. Verso le due della notte il whiskey bevuto a grandi sorsi con tanta generosità volle ricambiarci, lei disse che doveva andare in bagno, s�alzò, e appena uscita i ragazzi mi chiesero delle sigarette, che avrebbero fumato sul balcone approfittando in tal modo della ...