Saro’ tutto tuo
Data: 02/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: linguadimago
Sei giunta alla stazione: jeans, camicetta, giubbottino, una piccola valigia, giusto per la notte. Bacio casto fra la folla in attesa e grande voglia dentro.
Siamo andati subito a cena in una piccola trattoria, nella zona industriale di Livorno. Molto semplice, spaghetti alle vongole, in bianco, un po’ di pesce arrosto, pochissimo vino. Ti ho carezzato e sfiorato le ginocchia e le cosce sotto il tavolo, e ogni tanto le mani si sono convulsamente strette fra loro, fino a sbiancare per la pressione. Abbiamo un desiderio folle, e tutta la sera e la notte davanti e ce lo siam detto - occhi immersi negli occhi, sei bellissima - ed anche domani mattina. Si puo’ assaporare tutto: cena, mare, passeggiata, intimità. Sarà vero che sapremo attendere?
Pago ed usciamo. Volevo farti vedere il mare. Tirrenia non è la costiera amalfitana, ma il mare non è male, ora ci si trovano i cannolicchi, quindi l’inquinamento è eliminato. Certo è sabbia, non è limpido il mare come dove c’e’ scoglio, ma qui, imbranatissima amore mio, non serve saper nuotare, e poi, vicino, c’è il tombolo, la fascia di pineta e macchia mediterranea. Per un’estemporanea ... sosta, se ne avrai voglia.
In auto, breve sosta al buio per lunghi baci ed ardite carezze, Ti togli i jeans e la camicetta, indossi un vestitino corto, per il mare, cosce dorate in vista, ma solo mia, capelli raccolti. Il programma prevede: passeggiata notturna sulla spiaggia e poi abboffata di noi in hotel.
E’ sera. Ti sfili i sandali ...
... rossi appena toccata la sabbia e corriamo sulla spiaggia, attraversando sul viottolo il tombolo; qualche bacio ce lo scambiamo, la mia mano Ti sfiora i glutei, leggera, sussurri, ridi, sei contenta. Stendiamo a terra gli asciugamani, un attimo per apprezzare le Tue curve mentre Ti chini ..., uhm...mica male! Ti accarezzo ancora le cosce ed i glutei, rabbrividisci di piacere. Corriamo in acqua. E’ abbastanza calda, ora. Il fondo digrada dolcemente, bisogna andare ben avanti per avere l’acqua alle cosce, al petto. Mi segui per mano, Ti appoggi a me. Ti bacio a lungo le labbra, Ti rilassi, Ti abbandoni, sento che mi sfiori le spalle, mentre le mie dita scorrono lungo il solco della Tua schiena, giù, fino ai glutei. Pongo le mani sulle Tue cosce, sotto i glutei, Ti fai sollevare, Ti avvinghi ai miei fianchi. Sento che spingi il Tuo pube contro il mio, e il leggero tessuto dei costumi da bagno non protegge granchè, mentre non stacchi la lingua dalla mia che Ti penetra la bocca.
L’asta continua lentamente ad inturgidirsi, mugoli contenta, e i Tuoi capezzolini fan lo stesso. La mia voglia si mescola con la Tua, ora, le mie dita ora sfiorano le natiche, ora i fianchi, una mano scosta il Tuo slip, spingo contro il Tuo sesso il mio, ancora, poi sfilo il mio costume, e l’asta, libera, si poggia su di Te, sospiri. Mi dici che non ce la fai più, che vuoi solo sentirlo dentro un po’, ma poi, sulla spiaggia, o nella pineta lo vuoi e basta.
Devo dartelo! Penetro appena, solo il glande ...