1. Calabria (1)


    Data: 03/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... aggiunge e il suo glande comincia a pulsare. Allora mi tiro subito indietro.
    
    “Che fai, stronzetto! Non vuoi vedere come filtra bene i liquidi?”, mi chiede.
    
    “Non ancora”, rispondo e passo a succhiare di nuovo il ragazzino, il cui tubo nel frattempo è diventato bello duro.
    
    “Capo, ma se arriva qualcuno?”, fa il piccoletto. Ed io, tirandomi fuori per un momento il suo paletto, lo rassicuro: “Mia madre tornerà solo per l’ora di pranzo”, e gli lecco il frenolo, facendolo scuotere. Lui si stringe all’uomo, inspirando profondamente e quello ne approfitta per fargli un lingua-in-bocca.
    
    “Che minchia fai, capo?!”, s’incazza il ragazzino.
    
    “Sta’ zitto. Sono tre giorni che mi fai tirare il cazzo!”, e incolla di nuovo la sua bocca e quella dell’apprendista.
    
    “Bene”, penso. “Prevedo degli sviluppi interessanti!”, e riprendo a sbocchinare il tipetto. Il capo gli accarezza il petto e gli strizza un capezzolo. Poi gli stringe la gola e gli perlustra ogni angolo della bocca con la lingua.
    
    Sentendo che il ragazzo si sta abbandonando alle nostre attenzioni, torno dall’uomo e lo spompino voracemente.
    
    “Merda! Ma sei un’idrovora!”, e spinge in giù l’altro facendolo inginocchiare accanto a me. “Insegnagli come si fa!”, mi ordina, e io, stringendo la sua mazza, la infilo nella bocca del ventenne. Sto per dirgli di non usare i denti che quello comincia a succhiare avidamente come se non avesse mai fatto altro nella sua vita.
    
    “Ah!”, sbotta l’uomo. “Allora siamo già esperti! ...
    ... Altro che apprendista! MMMMMMM!!!!”.
    
    Io vado dietro al piccoletto e gli calo i jeans, mettendo in evidenza due chiappette bianche, tonde e lisce. Mi ci tuffo in mezzo e inizio a lappargli il solco. Quello si dimena e mugola come una vacca in calore.
    
    “Capo… slurp… mmmm…!”, faccio all’uomo. “Ma come hai fatto a non accorgerti che avevi un professionista a portata di mano… slurp…!”.
    
    “Eheh! Oggi si nascondono bene… oooohhhh…!”, rantola lui.
    
    Sfilo completamente i jeans alla bocchinara e torno a titillargli il buchino: è rosa chiaro, come quello di una verginella, ma già un po’ slabbrato, indice dell’avvenuta deflorazione (e non una volta sola!). Gli infilo un dito e il ragazzino emette un suono acuto.
    
    “Ma sei una vera troietta!”, lo insulta il capo. Io lo scopo col dito, sputandoci sopra di tanto in tanto. Poi ne infilo un altro e quello geme di nuovo. Ha un anello molto elastico e rilassato e mi fa venire voglia di scoparlo. Allora mi levo le mutande e il mio cazzo schizza duro per l’eccitazione. Lo lubrifico ben bene e lo faccio scorrere tra le natiche del tipetto. Punto alla sua rosellina e spingo. Con un po’ di fatica la cappella entra. Per farlo rilassare ancora gli accarezzo il petto e i capezzoli e sento che lui viene verso di me e si apre. Il suo sfintere, piano piano, si ingoia tutti i miei diciotto centimetri e poi comincia un su e giù e un avanti indietro assatanato.
    
    “Ma sei affamata, troietta mia!”, lo schernisce l’uomo. Probabilmente ha iniziato anche ...