1. L'ultima notte


    Data: 03/02/2018, Categorie: Etero Autore: Sabina Riva

    ... indurirsi. “Ti piace l’arietta?”. Annuii. “Bene, adesso perché non salti?”. Mi sembrò strano ma iniziai a saltare. Probabilmente, a parte il sesso, aveva anche voglia di divertirsi. Se avessi riso avrei spezzato l’incantesimo, quindi rimasi seria e continuai a saltare. Ad un certo punto mi sentii prendere per i capelli e fui trascinata in casa. Mi appoggiò al tavolo del soggiorno e mi disse di salirci e di mettermi a quattro zampe. Poi mi disse di allargare le gambe e di muovere il sedere avanti e indietro. “Bel panorama, non smettere” disse. Lo sentii allontanarsi e dei rumori provennero dalla cucina, ma non smisi di muovermi perché volevo vedesse quanto fossi ubbidiente. “Bene, bene, che brava bambina. Adesso fermati e siediti. Portati le ginocchia al petto e allarga le gambe. Di più, dai! Ok, adesso stringiti le tette con le ginocchia. Mmm bene, bene.” Quel gioco strano mi stava facendo bagnare tantissimo anche senza esserci contatto. Avevo voglia di sentire il suo pene dentro di me, ma compresi che avrei dovuto attendere. Lo sentii avvicinare e mi prese le mani e mi mise dei cubetti di ghiaccio dentro. “Mettili sui capezzoli e sfregali. Bene. Adesso toccati bene i capezzoli con la punta delle dita e stringili forte. Più forte, voglio che senti un po’ male. Ancora dai.” Stavo morendo dall eccitazione. Lo sentii avvicinarsi e mi prese nuovamente per i capelli e mi guidò fino al divano. “ Mettiti a novanta gradi appoggiata al bracciolo. Bene. Divarica le gambe. Metti le ...
    ... mani sul tuo sedere e allargati i buchi.” Quella posizione mi eccitava molto, sentivo l’aria fresca accarezzarmi la vagina e l’ano e le mie mani esperte massaggiavano le zone limitrofe allargando e contraendo le porte del mio sesso. Poi sentii qualcosa che mi toccò di colpo l’esterno della vagina. Non era Esteban ma un oggetto freddo. Era grosso e non entrò. “Allargala di più!”. Io tendetti più che potei la vagina e sentii Esteban che roteava quell’oggetto con una leggera pressione. Con qualcos’altro sentii solleticarmi l’ano. Era sempre un oggetto, ma piccolo e duro. Me lo puntò appena all’imboccatura dell’ano e lì lo lasciò mentre si occupava dell’altro buco. Allontanò l’oggetto e sentii che con le dita esplorava la mia vagina, un dito dopo l’altro e con il pollice mi solleticava il clitoride. Mi rilassai molto e d’un tratto sentii tutta la sua mano entrarmi nella vagina. A quel punto la estrasse e vi ci infilò l’oggetto che vi entrò agilmente, anche se, per sprofondarcisi ci mise un po’, dato che era estremamente grosso. Io sentivo quell’oggetto insinuarsi sempre più dentro me con un leggero dolore che, misto agli altri stimoli, mi stava facendo sentire delle sensazioni indescrivibili. Arrivato sul fondo, iniziò ad inclinarlo leggermente dai diversi lati, toccandomi ogni parete del collo dell’utero. Sentii dentro di me salire brividi di piacere uniti a spasmi muscolari, ogni mio muscolo era teso e vigile. Iniziai a muovermi per arrivare all’orgasmo, ma Esteban mi pose la mano ...
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