1. Accettare la sottomissione


    Data: 04/02/2018, Categorie: Cuckold Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... mano sulla nuca e la fece piegare per imboccargli il cazzo, mentre vidi qualcuno che le lacerava la tuta a rete da dietro per assicurarsi il libero accesso al suo culo ed alla sua fica. Qualcuno altro, nel frattempo, mi aveva messo una mano sul sedere: d�istinto lo spinsi un po� indietro per aumentare la pressione e subito altre mani si unirono alla prima. Uno mi afferrò per la vita dei jeans e provò ad abbassarmeli: non riuscendoci, li afferrò più solidamente e tirò fino a strappare l�asola di chiusura; subito dopo sentii strapparsi le altre asole dei bottoni metallici della patta ed in pochi secondi mi trovai con i jeans afflosciati attorno alle caviglie. Subito mi strinsero le chiappe in strette che sembravano morse, mi spinsero un dito con una tagliente unghia nel culo e da sotto mi afferrarono il cazzo �ovviamente durissimo!- e le palle. Angela, nel frattempo, veniva montata d�impiedi da uomini che, afferrandola per i fianchi, le infilavano i loro cazzi duri nella fica o nel culo, secondo preferenze di ciascuno. Pochi colpi, poi le venivano dentro e lasciavano subito le sue terga per il prossimo, mentre lei, piegata in avanti, continuava ad essere chiavata in bocca da altri cazzi. Dopo pochi istanti, anch�io mi trovai nella sua identica posizione, farcito turbinosamente da cazzi in culo ed in bocca. Dopo il dolore iniziale, sentivo il culo come anestetizzato: toccandolo durante il cambio da un cazzo all�altro, lo sentii deliziosamente scivoloso di sborra e molto ...
    ... dilatato. Una mezz�ora più tardi, cominciai ad avvertire quella sensazione di fastidio che precede il dolore vero e proprio e cercai di disimpegnarmi, ma delle mani mi afferrarono solidamente per le braccia e mi tennero costretto in quella posizione, sempre ed ancora a disposizione totale della foia dei presenti. Notai anche Angela tenuta allo stesso modo e, forse per la prima volta da quando la conoscevo, vidi una vaga luce di disperazione nei suoi occhi. La nozione del tempo e dei cazzi che avevamo accolto, alcuni anche due o più volte, era andata persa ma, quando la sala scommesse chiuse, eravamo indubbiamente stravolti entrambi. Angela, anzi, piangeva silenziosamente e le sue lacrime si mescolavano al mascara ed allo sperma che aveva sul viso e sui capelli. La guardai: un fiotto di sborra le colava lungo le gambe uscendo da entrambi i suoi buchi martoriati, mentre il suo kilt giaceva in terra, calpestato da innumerevoli scarpe e la camicetta era a brandelli. La tuta a rete, della quale era così orgogliosa, era incrostata di sperma quasi ovunque e con numerose ampie lacerazioni in ogni dove, penzolandole pateticamente addosso e mostrando i seni ed i fianchi nudi. Io, invece, avevo i jeans lacerati, come lacerata era la camicia: il culo mi bruciava come il fuoco e, toccandomi, mi resi conto che, insieme allo sperma, ne usciva anche qualche traccia di sangue. La sborra, colandomi giù per le gambe, mi faceva sciaguattare le scarpe, quando camminavo�. Eravamo esausti, fisicamente ...