Accettare la sottomissione
Data: 04/02/2018,
Categorie:
Cuckold
Sesso di Gruppo
Lesbo
Dominazione / BDSM
Gay / Bisex
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... partita, lei e suo marito, contro me ed il mio amico?� Lei sgranò i occhioni, sorrise e assentì.�Magari, però, per rendere la partita più interessante, potremmo puntare qualcosina, cosa ne pensa, signora?� Le vidi un lampo di golosità in fondo agli occhi: �Qualcosina� cosa?� disse con la voce che le si stava arrochendo dall�eccitazione. �Mah� Facciamo un paio di centinaia di euro a testa?� La troia tentò di giocare con classe le sue carte: �Uhhmmm�. Penso che sia una posta troppo alta, per noi; direi che non possiamo arrivare oltre i trenta�� L�uomo si strinse nelle spalle, allargò le braccia, sorrise e disse: �Va bene: allora facciamo trenta euro!� Angela, che aveva sperato di essere lei la posta in palio, mormorò un �Va bene� e si sforzò di non far trapelare la sua delusione. Cominciammo a giocare, ma ci accorgemmo che le nostre capacità erano pari, se non appena superiori, a quelle dei nostri avversari; riflettei che la cosa era poco credibile, visto il maggior allenamento che loro sicuramente avevano, e cercai di capire quale fosse il loro gioco. Nel frattempo, la partita andava avanti ed Angela si chinava, ovviamente, sul biliardo lasciando che gli sguardi degli spettatori si beassero della pelle nuda delle sue cosce al di sopra del pizzo elasticizzato delle autoreggenti. Infatti, qualche spettatore si era avvicinato un pochino al tavolo: non tanto, ma quanto bastava per rubare una palpata al suo culo, quando lei passava� I nostri avversari sembravano abbastanza scarsi, ...
... troppo �a mio avviso- per esserlo veramente: ci stavano facendo vincere� Una certa ipotesi cominciò a farsi strada nella mia mente e mi trovai a sorridere� Come previsto, vincemmo con pochi punti di scarto, con Angela che saltellava dalla gioia mentre incassavo la vincita e mostrando, ovviamente, lampi del suo culo e del suo ciuffetto per i movimenti della gonna. L�uomo che ci aveva sfidato, ci guardava torvo: �avete vinto, ma noi adesso vogliamo la rivincita!� Parlai io: �Altri trenta?��No, alziamo la posta: diciamo� trecento!!!� Angela protestò: �ma noi non abbiamo così tanti soldi: al massimo arriviamo a duecento! Ci giochiamo quelli!� �No! Qui la regola è questa: la rivincita è dieci volte la giocata iniziale!� La osservò per qualche istante, inumidendosi le labbra �possiamo fare così: noi mettiamo� cinquecento euro di posta e se vincete ve li portate via� Se perdete tu, mia bella signora, farai tutto ciò che io ti dirò per due ore! Ti va bene?� Angela capì la manovra, mascherò un sorriso di trionfo e si dichiarò invece mestamente d�accordo. Stavolta la partita non ebbe storia: quei due erano davvero bravi o, quantomeno, molto più bravi di noi. L�ultimo, inutile tiro toccava a lei e decise di piegarsi molto sul biliardo per avvicinare la stecca alle bocce; non era tanto una necessità di gioco (avrebbe potuto tirare da un altro punto) quanto per dare spettacolo col suo culetto nudo ed i peli della fica che facevano capolino tra le sue cosce. Il tipo, quando lei ...