Leccami il culo! - 1
Data: 04/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... atteggiamento da stronzo, non mi sembrava pericoloso. C’è anche da dire che in realtà mi piacciono i tipi un po’ tosti, un po’ autoritari… Insomma, il maschio dev’essere maschio! Mi sentivo pertanto pronto a verificare cosa sarebbe successo e mi stava benissimo che fosse lui a condurre il gioco.
D’un tratto, mentre andavano nella corrente del traffico, abbastanza intenso a quell’ora, Mister mi prese la mano e se la portò all’inguine.
“Cominciate a fare conoscenza.”, mi disse.
Lo palpai leggermente: per la miseria!, aveva un bastone che gli si allungava di traverso fino a non so dove!
“Ce l’hai già duro!”, esclamai sorpreso.
“Già”
“E sembra grosso, anche.”
“E’ grosso!”
Mi sentii tutto un rimescolamento e un formicolio al basso ventre: la situazione sembrava mettersi di bene in meglio. Continuai a lisciargli il paletto duro, compresso sotto i pantaloni, e sperai che stesse sbavando per l’eccitazione e gli stesse inzuppando per bene le mutande. Adoro i cazzi che sbavano in fase di calore: quella bava salaticcia che gli impasta la cappella è una vera delizia per il mio palato!
Perso in questi pensieri, mi toccai istintivamente il pacco in ebollizione. Mister se ne accorse.
“Senti, frocio, - mi disse – mettiamo bene in chiaro le cose: io non faccio niente, ti do il cazzo e tu me lo ...
... lavori. Punto.”
“Ok, Mister. Non inculi neanche?”
“No, mi fa schifo inculare i froci. Te l’ho detto: mi succhi il cazzo e basta. Mi fai solo con la bocca. Se non ti sta bene…”
Rimasi un po’ sconcertato e contrariato, lo ammetto; ma così stavano le cose, prendere o lasciare. E ovviamente, presi.
“D’accordo, Mister, come vuoi tu.”
“Ingoi?”
“Dipende…”, risposi fingendo una certa esitazione.
In realtà la sborra è il mio liquore preferito, soprattutto quando è prodotta da manzi strappabudella come lui, nella fattispecie.
“Dipende da cosa?”, fece lui, guardandomi con la coda dell’occhio.
Mi sembrò di cogliere un lampo malizioso nel suo sguardo ed ebbi la sensazione che quell’aria arcigna da macho di poche parole fosse tutta una finta.
“Da un sacco di cose…”, risposi evasivamente.
“La mia la berrai!”, tagliò corto lui.
“La tua la berrò, Mister.”, concordai, lisciandogli il montarozzo con foga vogliosa.
“Sarà tanta, immagino!”, aggiunsi dopo un poco.
“Credo che rimarrai soddisfatto.”
Intanto eravamo arrivati davanti ad un caseggiato abbastanza anonimo in periferia. Mister parcheggiò e scendemmo, avviandoci verso l’ingresso. La sua erezione era ancora evidente, ma lui non sembrò farci caso e non fece niente per nasconderla. Comunque, non incrociammo nessuno.
(continua)
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