1. L'ANGELO DEL GELO


    Data: 05/02/2018, Categorie: Etero Autore: dimashq

    ... sokrovishcha, è troppo caldo.Una volta invece non era mai abbastanza caldo, pensò Andrea, mai abbastanza nel gelo feroce dell�inverno russo.-Da, ljubov, da... abbiamo tempo.La stava guardando, si rese conto, un po� imbarazzato, lei non lo era.Lui aveva usato �tesoro� per sentirsi più �uomo�, s�era azzardato, dopo così tanto tempo; lei aveva risposto con �amore�, come tanto, tanto, tanto tempo fa.Andrea prese in mano il bicchiere di vetro colmo di tè caldo, vi soffiò sopra; provò a sorseggiare il liquido bollente.Era proprio troppo bollente, lo poggiò sul tavolo, schivò rapidamente lo sguardo intenso della signora che di fronte a lui si nascondeva dietro il bicchiere.A parte gli occhi, pensò distrattamente.E come a cercare un aiuto per affrontare quell�incontro sognato e desiderato per tanti anni prese a vagare lungo i campi gialli di girasole, fino a dove la vista si perde...Aveva 24 anni, era bello come un dio greco, campione di corsa e di nuoto.Alto più della media, gli occhi castano scuro, i capelli quasi neri pettinati indietro con la brillantina.Corti, perchè a soldato si portano corti.A casa le ragazze non avevano occhi che per lui, il bell�Andrea, e quando tornava in licenza volava di fiore in fiore come un�ape avida di polline.Era bello e forte e gli piaceva fare il soldato.Sempre meglio che spaccarsi la schiena nei campi o in fabbrica.Il duce dal balcone aveva detto che loro erano la meglio gioventù e che andavano a fare grandi cose per l�Impero.Aveva seguito ...
    ... l�esercito in Francia, ma era arrivato lì quando quasi tutto era già finito.Era poi stato in Africa: qualche scaramuccia con gli inglesi, qualche rivalità coi crucchi tedeschi, coi biondi come li chiamavano i nostri.Poi era finito lì, in quel Paese piatto come una tavola, coperto di fiori gialli e di alberi dal fusto candido.Dove abitava lui c�erano solo castagni, di betulle non ne aveva viste mai.Stavano in una specie di caserma che avevano costruito appena fuori dal villaggio, dove le case si chiamavano isbe.Le sigarette arrivavano ogni due settimane, una volta la settimana si andava in paese.La popolazione non era tanto espansiva: erano poveri contadini, ma nessuno faceva nulla contro di loro.Una villaggio di donne, vecchi, bambini... e ragazze...Gli uomini via in guerra � come noi, pensava Andrea- a combattere chissà dove.Ma la consegna era di non infastidire le ragazze, nè le donne.Ma si sa, erano giovani e belli e anche le fanciulle lo erano: belle come la luce con quei capelli di grano che fuoriuscivano dai foulard, le gonne a fiori, gli zoccoli di legno ai piedi, le gambe lunghe e affusolate, la pelle candida, gli occhi profondi di smalto oltremare o smeraldo che ci affogavi dentro.Erano belle anche nei loro vestiti poveri...E qualche volta si finiva nel fienile.Se si incontravano per strada, poi, il rossore sulle guance, il sorriso velato, lo sguardo basso che fugge e ritorna.E a volte anche qualche signora più matura non disdegnava le attenzioni di questi ragazzoni ...