1. L'ANGELO DEL GELO


    Data: 05/02/2018, Categorie: Etero Autore: dimashq

    ... questo si, non se lo aspettava, ma comprese al volo.Le infilò le mani nella camicetta sbottonata, e cominciò a carezzare quelle tette calde e dure, sentiva i capezzoli indurirsi come chiodi al suo tocco.Lei lasciava sfuggire qualche gemito sottile quando li toccava un po� forte.La spogliò abbastanza lentamente, con le ragazze era di solito più rude, ma non era mai stato con una donna più grande.Era bella, di una bellezza... piena, era proprio donna, non una di quelle ragazzette che si faceva e che conquistava raccontando balle e facendo il finto romantico.Non voleva romanticismo questa, ma nemmeno era una puttana.Non sapeva come, ma capiva che non era una che lo fa per soldi o che lo fa con tutti.La stese nel fieno e cominciò a baciarla.Scese dal collo candido fino al seno.Prese i capezzoli rosati fra le labbra, li succhiò e li strinse fino a farla gemere.La sua mano incontrò subito un fiore bagnato e aperto e le dita trovaro la strada.L�accarezzava così, le dita dentro, le labbra a stringere quei capezzoli di rosa.I gemiti e i sospiri, il profumo di quei capelli biondi...Era giovane e prestante, Andrea, anche dopo un pomeriggio passato a spaccare legna dopo una notte passata di guardia.La infilò in un colpo solo.Quasi urlò quando le entrò fino in fondo, ma subito si lasciò andare ai gemiti e al piacere.Si muoveva lui, ma anche lei lo strigeva con un vigore e una maestria che Andrea non aveva mai provato con le altre ragazzine che ...
    ... si faceva.Stava quasi per venire, cercava di trattenersi.Nel mentre la vide spalancare gli occhi di colpo, lo afferrò e mettendoci tutta la forza lo rovesciò sulla schiena.Prima che Andrea potessa fare una qualunque cosa, le donna cominciò ad andare su e giù forsennatamente, stringendo i muscoli ogni volta che scendeva e strizzandogli l�uccello da impazzire.Il ragazzo era sorperso, ma la sorpresa fu presto sovrastata da onde pure di piacere fino a quando lei venne urlando come un maiale sgozzato e le si accasciò sopra.A questo punto, dopo l�iniziale sconcerto, Andrea la rivoltò come fosse una bambola e la stantuffò fortissimo, sentiva il piacere arrivargli al cervello come una saetta.Ma nell�ultimo estremo momento di lucidità riuscì a realizzare di tirarlo fuori per non venirle dentro e la schizzò tutta dal ventre, alle tette, al collo, persino il viso e capelli d�oro, di seme bianco e caldo.Le si accasciò vicino.Lei si tirò su un fianco e lo carezzò un po� sul petto.E stette a guardarlo per un po� con un�espressione grata e stanca.-abbiamo fatto proprio una brella sgroppata eh, signora? Come ti chiami? Nome, io Andrea, tu... nome?- Anna... iu ... Anna.-va bene Anna, adesso devo andare, capisci andare? Se non torno in caserma mi puniscono.Si rivestì in fretta, si pettinò i capelli, si rimise l�uniforme.- se hai bisogno ancora... indicò la legna...Anna sorrise...-Da, ancora.Lo sfiorò con bacio esitante sulle labbra e sparì nell�isba. 
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