Pronti e complici 2
Data: 09/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Roberto e Rosanna
Questa volta lo racconto solo io, Rosanna, visto che qualche lettore ha trovato confusionario il nostro primo racconto. Ebbene, dopo quella volta con Valerio, il nostro fornitore di prodotti di profumeria, non abbiamo più trasgredito. Primo perchè con Valerio non ci vedevamo più in quanto è stato dirottato in un'altra area; secondo perchè non era facile, anche per mancanza di tempo a causa della nostra attività. Trasgredivamo con le nostre fantasie. Bello, eccitante ma la trasgressione reale, ricordando la goduria con Valerio, era tutta un'altra storia. Roberto ha insistito e mi sono lasciata convincere ad andare in un privè. Si è informato bene, fra l'altro, frequentando questi siti, è tutto più facile. Il problema per noi, come sempre, i tempi, tanto più che saremmo dovuti andare in un'altra città. Ci organizzammo per un sabato sera: io rientrai a casa prima, preparai una cena leggera e mi preparai. Roberto rientrò alla chiusura della tabaccheria, cenammo, si preparò pure lui e partimmo. Arrivammo che era quasi mezzanotte. Un'esperienza indimenticabile, tanto che ci ripromettemmo di ritornarci. Per me, dopo le remore e l'imbarazzo iniziale, una notte di essere sfondata in continuazione da 4 cazzi diversi. Per lui fiche culi e bocche in quantità, fino a quando mi venne a trovare in una stanza dove stavo con una coppia e con l'amante di lei. Mi raccontò, Roberto, che aveva raggiunto il massimo del piacere quando mi vedeva godere sotto i colpi di lingua di lei che mi leccava ...
... la fica mentre avevo un cazzo nel culo ed un altro in bocca e lui, nel frattempo inculava la lei. Rientrammo a casa che era già mattina. Ma la testa di mio marito era là: ai camionisti. Sempre grazie ai siti dedicati, venne a conoscenza degli strani traffici trasgressivi in un'area di servizio vicino Messina. Era ancora più lontana rispetto al privè, ma l'altra sera mi feci convincere e ieri, festa della liberazione, approfittando della chiusura della tabaccheria, decidemmo di trascorrere una giornata fuori e quel che sarebbe accaduto sarebbe accaduto. Partiamo presto, immaginate che alle 9 siamo già lì. Nè un tir nè un camion, ma tante auto e qualche pullman di gitanti. Roberto dice che forse abbiamo sbagliato giorno. Mi dice di scendere e di fare finta, da quel momento in poi, di non conoscerci e di stare ognuno per conto nostro. Mi consegna pure le chiavi dell'auto chissà ne avessi avuto bisogno. Il tempo è bello, sembra estate, tanto che lascio in auto il cardigan. Insosso una gonna marrone molto attillata e con lo spacchetto posteriore, una camicetta avana, intimo, reggiseno e slip, marrone e autorreggenti color carne. Il tutto suggerito da mio marito. Vado avanti da sola ed entro al posto di ristoro. Tanta gente, gente comune e famiglie complete che approfittano dei servizi e ne approfittone per un caffè o una bibita. Faccio la coda per fare lo scontrino e vedo entrare mio marito. Non ci conosciamo. Tra la coda ed il caffè perdo una ventina di minuti, quindi esco fuori ...