1. Francesca trova il suo posto c. 3 - Collana L'Inferno e l'Abisso Vol. 5


    Data: 01/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... non l’avrebbe delusa. Da quel momento si sentì in buone mani e si affidò a lui con fiducia. Ma essendo anche per lei la prima volta ed essendo ribelle di natura non fu per niente facile. Il fatto che desiderasse diventare una puledra facilitava il compito solo in minima parte, come donna era testarda e bisbetica, come novizia era inquieta e recalcitrante. Dopo mezz’ora che era arrivata era comunque impotente e pronta per la sua prima lezione. Le calzature alte e senza tallone erano incredibilmente instabili, fino a quando non capì quale era la postura corretta. Anche lei aveva studiato, ma un conto era la teoria ed un’altra la pratica. Il Master le sussurrò – vedrai sarà dura, ma imparerai. - La puledra voleva collaborare, l’aveva voluto lei, ma un conto era la fantasia ed un altro la realtà. Malgrado la buona volontà oppose una tenue resistenza, ma bastarono alcuni strattoni alle redini che si trasmisero attraverso le cinghie collegate a tutti gli anelli di cui era stata adornata e qualche frustata per convincerla ad entrare tra le stanghe del sulky. Ora Helga sudava ed ansava, si sentiva impotente ed avvilita, ma sgroppava. Il calesse ad un posto che trainava era molto leggero, le ruote erano ben oliate e giravano che era una bellezza. Il Master non le aveva dato molto tempo per riflettere, era già alle stanghe, al lavoro. Master Daniele le aveva spiegato cosa voleva da lei. – E’ semplice. Inizieremo al passo, poi ti metterò al trotto. Voglio vedere le tue ginocchia ...
    ... salire molto in alto, poi avremo un trotto veloce ed infine il galoppo. Poi ritorneremo al passo e così via. Per tutta la mattinata. – In verità per più di un’ora Helga aveva solo camminato, era incerta e malferma, temeva ad ogni passo di cadere da quelle particolari calzature, ma poi riuscì a muoversi con una certa sicurezza e quindi Master Daniele la fece trottare per qualche minuto prima di rimetterla al passo. La volta successiva la fece trotterellare più a lungo e così via fino a quando la puledra non imparò a correre su quelle strane e pesanti calzature che lasciavano delle nitide tracce a ferro di cavallo sul terreno. Inizialmente, quando si era ritrovata tra le stanghe, si era rifiutata di trainare il calesse, quella volta Master Daniele la colpì sulle natiche con un pungolo. Quando Helga si mosse non lo usò più, ormai bastavano la frusta e le redini per farle fare tutto quello che voleva. Helga era stanca, ma stringeva i denti sul morso rivestito di cuoio, perdeva bava dalla bocca e ciò l’imbarazzava non poco, ma continuava a trottare incitata dal suo istruttore. – Hop, hop, hop... – Ogni tanto si sentiva anche la frusta, uno schiocco sopra la testa della puledra che chinava la schiena e riprendeva a trottare con maggior lena, qualche volta la frusta l’accarezzava sulle spalle o sulle natiche, la puledra annaspava e cercava di capire dove aveva sbagliato. Helga ripensava a quello che era successo solo qualche ora prima, quando Master Daniele nel sistemarle i finimenti ...
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