1. Soggiogata 7


    Data: 11/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    Mentre mi accingevo ad andarmene, finalmente con le chiavi in mano, mi sentii arpionare per una natica e poi:
    
    “ogni volta che esce o entra di casa si ricordi di chiedermi se può venire a salutarlo” disse indicandosi il membro ancora non completamente a riposo “ e deciderò se e come giocare col suo corpo procace e voglioso”
    
    Finì la frase con un sonoro sculaccione e finalmente uscii da quella che incominciai a considerare la “stanza delle sevizie”
    
    A casa corsi subito sotto la doccia, come se potessi, con l’acqua, lavarmi anche la coscienza, ma purtroppo non era così.
    
    Di tutte le cose avvenute negli ultimi giorni, quella di stamattina era stata la più degradante in assoluto, senza contare che adesso quotidianamente avrei dovuto inchinarmi ai voleri di quel vecchio porco. (come se non bastassero Antonio e Roberto!!!)
    
    Ma la cosa che più mi atterriva era il modo in cui il mio corpo reagiva a tutto ciò, e scoprire che più degradante fosse la situazione in cui mi trovavo e più un piacere perverso ed inarrestabile si impadroniva di me.
    
    Perfino adesso che mi infilavo le dita nel buchetto del sedere per cercare di sciacquare via lo sperma di Vincenzo, i mie capezzoli si ergevano indisponenti.
    
    La doccia comunque mi restituì un minimo di serenità, che però fu immediatamente distrutta dal suono di un sms in arrivo.
    
    “sei riuscita a riavere le chiavi?”
    
    “si” risposi laconicamente sperando (invano) di non dover scendere in particolari.
    
    “dove te l’ha messo ...
    ... l’uccello?”
    
    (maledetto…..)
    
    “dappertutto…..” risposi con vergogna ma anche un po’ di cattiveria illudendomi di poterlo ferire almeno un po’”
    
    “ho sempre saputo che eri una grande troia ma lo sei ancora di più di quanto immaginassi e sei anche venuta vero?”
    
    (ma non bastavano le umiliazioni che avevo subito???)
    
    “si”
    
    “e dove era il suo cazzo quando sei venuta?”
    
    “nel sedere” scrissi rassegnata
    
    “e sei venuta senza neanche toccarti vero?”
    
    “si”
    
    “confermo sei più zoccola di quanto credevo fosse umanamente possibile, ci vediamo alle 15,30 al centro commerciale, metti una gonna molto corta e senza mutande, non fare la furba: se non è abbastanza corta ti faccio andare in giro col culo di fuori….. la parte di sopra la puoi decidere te….aspettami facendo su e giù sulle scale mobili”
    
    Entrai in agitazione, anzi terrore puro: uscire come mi era stato detto era per me una prova troppo dura, io a stento sopportavo gli sguardi degli uomini quando camminavo coperta il più possibile….
    
    Mentre mi disperavo e cercavo una via d’uscita da questa situazione da incubo arrivò un altro messaggio:
    
    “dimenticavo, non ti azzardare a prendere la macchina: vieni in autobus!”
    
    Fu il colpo di grazia, le mani cominciarono a tremare e le gambe mi cedettero al punto che dovetti sedermi.
    
    Dopo parecchio tempo mi alzai e, per cercare di riprendermi, mi misi a pulire e cucinare col cuore a mille e quando tornò Giorgio ero ancora molto agitata, anche se riuscivo a dissimularlo abbastanza ...
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