1. Scoprire le senzazioni nuove


    Data: 12/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69

    ... suo consiglio, via tutto e monto sulla sua pancia, a cavalcioni.
    
    Mi chiede di spostarmi indietro che li gli peso. Arretro e sento il vinavil sulla schiena, ancora mi chiede e mi alzo, mi siedo sulla cappella, ma chiede ancora indietro. E lo accontento sedendomi sopra la sua asta dura.
    
    Strana posizione, i miei glutei che avvolgono quella parte dura e calda, che si fa strada allargandoli per poter stare seduto comodo.
    
    I mie glutei divaricati dal suo membro grande e duro, lo sentivo vibrare ma pensavo fosse la sua pancia, lo sentivo caldo e comodo, mi teneva a metà su di lui o meglio mi divaricava.
    
    Poi tenendoci per le mani cominciò il gioco. Era come se fossi al rodeo. Io sopra che cercavo di non cadere e lui che, con colpi di reni ed aiutandosi con le gambe, scattava verso l’alto, in avanti indietro di lato. Ed a ogni salto ricadevo in modo diverso o strusciavo o mi impuntavo sulla sua asta virante.
    
    Solo oggi mi rendo conto di quanto deve aver faticato a trattenersi per non venire, per non sborrare godendo di quelle mie involontarie carezze di gluteo sul cazzo vogliosamente duro.
    
    Il gioco perdura sino a quando un colpo più forte in avanti mi fa arrivare quasi sul suo viso, che evito scaricando il peso sulle ginocchia appoggiate a terra.
    
    George non perde l’occasione e tenendomi li per le braccia, utilizzate come sostegno nel gioco, alza la testa e in un sol boccone si prende le palline. Sostenuto da lui non posso più ...
    ... muovermi.
    
    Mi libera e mi fa posizionare meglio e mentre cambio posizione si prende il pisello e se lo gusta con la lingua e le labbra. lo ingoia, lo succhia, lo spompina, lo masturba e prosegue. Lo vedo felice di assaporarmi.
    
    Il pisello ormai è duro e le sensazioni di quella calda bocca, delle carezze di lingua, dei risucchi, delle palpatine e masturbazioni, mi rendono rilassato disteso ascoltando ogni piacere che si ripercuote in tutto il mio corpo. E saliva sempre di più questa sensazione, questo piacere e percepivo che stavo per esplodere e trattenevo per far durare a lungo il “trattamento” che stavo avendo. Ma poi, come tutte le cose belle, arriva il momento massimo ed esplodo ansimando e sborrando abbondantemente.
    
    A ripensarci ogni volta che mi “prendeva” aumentava la quantità di sperma che gli offrivo.
    
    Mi fa distendere a lato, si gira e mi pulisce tutta la cappella. Non ho mai capito se era per non lasciare traccia o perché gli piaceva lo sperma, ma lo faceva con cura e attenzione.
    
    Mentre lui mi puliva io osservavo il suo palo, sempre grosso, grande, duro ma bagnato in cima. Non era tanto ma brillava alla tenue luce della torcia.
    
    Guardò l’ora e mi disse che era tardi, che dovevo tornare a casa, mi rivestii e lo salutai. Mi propose di ripetere il gioco l’indomani se mi era piaciuto. Annuii di si e salutandolo corsi lungo lo sterrato sino a casa. Gli amici erano ancora fuori che chiacchieravano e mi riunii a loro.
    
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