Temporale d'estate - amore anale
Data: 02/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: bifelice, Fonte: Annunci69
... rimbalzava nell’intestino. Iniziò a sbattermi dapprima lentamente, poi sempre più velocemente e con maggior lena. Spinto dalla potente inculata, spinsi il retto per permettere al cazzone di Stefano di entrare più facilmente e più a fondo possibile, attivando al tempo stesso il meccanismo di godimento della prostata. Incominciai a eiaculare, dapprima poche gocce, poi piccoli fiotti. Il mio cazzo eruttò improvvisamente un preludio di sborrata quando iniziai a stringere il buco dopo aver tanto spinto. A quel punto Stefano uscì dal mio culo e iniziò un pompino decisamente selvaggio, persino con l’effetto dei denti sulla cappella gonfia e vogliosa, piena di sangue, visto che la grossezza del mio attrezzo rendeva difficile prenderlo in bocca. Una mano risalì con forza il mio alvo e, dopo essere entrata con fermezza, mentre spingevo con l’intestino come dovessi andare di corpo per facilitare la penetrazione, iniziò a massaggiarmi la prostata e il retto con un movimento lento ma i cui effetto furono potenti. Presi a fottergli la bocca con furore. Arrivai a toccargli le tonsille con la punta del mio voglioso cazzo, credo, vista la lena della mia scopata. Di lì a poco, in preda a un orgasmo anale decisamente potente provocato dalla mano chiusa a pugno di Stefano, iniziai a sborrare copiosamente, direttamente in bocca a Stefano, che si fece sorprendere solo dal primo fiotto, che gli colò per il mento, mentre i successivi li bevve alla mia salute, ingollandoli allegramente e con ...
... soddisfazione, senza lasciar cadere nemmeno una goccia. Più il mio ano stringeva con forza il polso di Stefano piantato nel mio culo, più godevo e sborravo. Iniziai a sbavare sino a quando, finito l’orgasmo, lasciai uscire dal culo la mano di Stefano rilassando l’ano, con le gambe molli per il piacere provato.
Stefano estrasse la mano dal mio ano e la lavò nel mare ormai calmo. Anche se quel mattino mi ero fatto, come al solito, un clistere, non ero pulito quanto Stefano.
Rimanemmo un po’ a mollo nel mare, seduti su quel chiaro fondale, assaporando i raggi caldi del sole che asciugavano la pioggia del mattino e che allegramente si posavano sulla nostra pelle. Baciai teneramente Stefano sulle gote e sulle tumide labbra. Presi in mano il suo generoso cazzone turgido e iniziai a toccarlo con delicatezza all’inizio, per poi trasformare la carezza in forte manipolazione, mentre lo slinguavo pesantemente nella bocca, ebbro di tanti sapori. Lo masturbai sino a quando lo vidi prossimo al piacere. Allora lo feci alzare in piedi e iniziai a succhiargli il cazzo con forza, aspirando forte mentre gli tenevo le palle in mano e due dita si riappropriavano del suo buco del culo. Il sapore e l’odore del mare mi davano una sensazione strana, mi eccitavano e al tempo stesso mi facevano pensare a luoghi lontani. Stefano allacciò le sue forti mani sulla mia nuca e iniziò a fottermi in bocca con potenza, quasi con violenza, e la cosa mi piacque. Gli ravanavo nel buco del culo con ardore, cercando ...