Nymeria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: MastroBaphomet
... come se avessi potuto interpretarla come sfacciataggine. La presi invece per quello che era: sana e giusta curiosità e voglia di capire, di non fare un salto nel buio a scatola chiusa. Bene. Apprezzo il buon senso tanto quanto la curiosità.�Io mi prenderò cura di te...scusami, questa frase vuol dire tutto e niente. Allora...vediamo di essere più concreto. Ti aiuterò a trovare i tuoi limiti, ed a superarli. Ti aiuterò a trovare le tue debolezze, non solo come schiava, ma come Donna, ed assieme cercheremo di trasformarle nei tuoi punti di forza.E, sempre, sarò disponibile quando avrai bisogno per tutti i tuoi dubbi. Il che non significa che sarò lo spalla sulla quale andrai a piangere, ma che piuttosto sarò qualcuno con cui potrai confrontarti. Non avrai da me tutte le risposte, ma�ti aiuterò a fare in modo che tu ti faccia le domande giuste.Infine, ovviamente, ti correggerò quando sbaglierai�Rimase in silenzio. Mi osservava, come se pensasse a cosa rispondermi. Fu salvata dal cameriere, che arrivò con le costolette di cervo.Spostai volontariamente la discussione sul cibo, descrivendole la preparazione di quel piatto. Lo gustammo con piacere, e fui lieto di vederla serena.Quando nei nostri piatti furono rimaste solo le ossa, finalmente le chiesi:�allora Matilde, ti ho spiegato quale è il mio approccio, la mia...filosofia. Ti ho detto cosa mi aspetterei da te se decidessi di affidarti a me. E ti ho detto cosa ne avresti in cambio. Dopo tutte queste parole, penso che ...
... tu, ora, possa essere in grado di decidere se confermare o meno ciò che mi avevi chiesto�Attimo di silenzio. Non volevo fare una pausa teatrale, volevo darle il tempo di riflettere su quello che le stavo dicendo. Il biglietto che mi aveva lasciato in hotel era una richiesta a caldo, dettata più dall�istinto che dalla ragione, probabilmente ignorando tante implicazioni del darsi a me.Ora le avevo dato tutti gli elementi per riflettere e decidere non solo con l�istinto, ma anche con la ragione. Ora, la sua scelta di appartenermi o meno, sarebbe stata reale e ponderata.Matilde guardava il tavolo davanti a lei. Le feci �La Domanda�.�Matilde: vuoi essere mia?�Alzò gli occhi dal tavolo, e mi guardò negli occhi. Lo sguardo era risoluto. L�espressione seria.�Si�mi disse. Sorrisi. Anche lei sorrise.Ordinammo il dolce. Per lei panna cotta con salsa ai frutti di bosco caldi, per me torta di mele con gelato alla vaniglia. E un bicchierino di marsala ad accompagnare il dessert.Mentre mangiavamo gli ultimi bocconi, misi una mano nella tasca del mio giubbino, estrassi un foglio piegato in quattro e glielo porsi. Matilde sembrò sorpresa.�è�..è il contratto?�al momento non capii�il cont...cosa?!� poi realizzai�oh, Signore, no, non è nessun contratto! il nostro...contratto l�hai già firmato prima quando mi hai sorriso. Oh, quel libro ha fatto più danni di quanto pensassi!�Risi, ricordando di aver letto che ne �50 sfumature�, il sedicente padrone (si, ho scritto in minuscolo) ...