Donatella cap.3
Data: 13/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT
... aggiungersi ma pensai che Donatella non avrebbe mai accettato una cosa del genere. Non era proprio il tipo. Anche se scoparsi madre e figlia, come idea, aveva un suo perché di eccitante. Ricordo che quando Donatella si portò una mano tra le gambe per tenersi aperta la fica, io stavo pensando di fare sesso a tre con lei e Gabriella. Immaginavo di scopare una e di leccare l'altra e proprio in quel momento le dissi che stavo per venire. Lei allora mi fece uscire, si inginocchiò nella vasca davanti a me e si prese in bocca il mio uccello. Lo leccò a fondo ma si dedicò ad esso anche con le mani, poi se lo mise davanti alla faccia e, quasi come se gli parlasse, disse:”Vieni, dai...dai....”. Fu quello il momento in cui le eiaculai in faccia. Il primo schizzo la colpì sopra il ciglio sinistro, il secondo in bocca ed il terzo sul naso. Era una maschera di sperma. Si pulì con la mano e poi si alzò dicendomi:”Fammi venire ancora una volta, dai, ti prego!”. Allora mi inginocchiai io ed ella risollevò un piede poggiandolo nuovamente sul bordo della vasca. Le mie ginocchia entrarono a contatto con alcune gocce di urina che erano rimaste sul pavimento e la mia faccia si insinuò contro al suo sesso. Se non aveva un particolare odore, il sapore che aveva il suo sesso era piuttosto acre. Non era buonissimo, ma non ci feci troppo caso. In quel momento volevo solo che lei godesse e che sua figlia la vedesse. Essendosi però voltata, Gabriella fu costretta a ...
... restare molto defilata. Notai le unghie dei suoi piedi dipinte di rosso e sentii la sua mano dietro la mia nuca spingere il mio viso contro alla sua fica. “Oh mio Dio, sei fantastico! Cazzo, quanto sei incredibile con la bocca!”, mi disse. Io non potevo risponderle nulla, potevo solo leccare. Anche le sue autoreggenti erano intrise del suo piscio, “Sto per godere, sto per godere! Ecco. Adesso! Adesso!!!!”, urlò e raggiunse così il suo orgasmo, liberandomi la faccia. Restai a guardarla mentre si strinse le tette fra le mani e la sostenni visto che, se si fosse inarcata ancora un po', sarebbe certamente scivolata con il piede d'appoggio. La sua fica era incandescente ed il suo corpo era pervaso da tremiti e spasmi. Si sfilò le autoreggenti e poi ci lavammo con lo sciacquone della doccia. In quel momento Gabriella uscì dalla casa. Quando tornammo in camera, ci rivestimmo. Poi ci prendemmo un caffè e poi io me ne andai. Quel pomeriggio pensai molto a quanto fosse accaduto quel mattino ed a quanto stesse accadendo. Non sapevo quanto Gabriella avrebbe voluto andare avanti e da un certo punto di vista temevo anche quello che sarebbe potuto accadere. Pensavo fosse una pervertita ed in qualche modo lo era, ma per ora era inoffensiva. Quello che più mi preoccupava era che Gabriella puntasse ad un ruolo più attivo. Se avesse voluto venire coinvolta in quella relazione, saremmo stati spacciati. Avrebbe rovinato tutto quello di sano che c'era tra me e Donatella.