Diario di un'infedele - Capitolo 1
Data: 13/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Sinfedele
... questo era bello che cotto! Sinceramente il mio scopo non era cercare di portarmelo a letto, lo trovavo sì carino, ma non era di certo il mio tipo. La mia idea era quella di dimostrare che forse la loro coppia non era così perfetta, niente di più niente di meno. Però a quel punto ero troppo curiosa di capire fino a dove avrebbe avuto il coraggio di spingersi, per cui gli diedi corda. Da come scriveva si capiva che non era lucidissimo, probabilmente era un po' brillo. Lo scambio di sms continuò per un po' fino a che finalmente uscì allo scoperto scrivendomi: "Sono in zona, vuoi che salga a controllare che sia tutto a posto?". Proprio ciò che pensavo! Era solo un figlio di puttana come tanti altri. Avevo ottenuto ciò che voleva, per cui per me il gioco finiva lì, così gli risposi "Ma no, so badare a me stessa. Poi non credo che la tua ragazza gradirebbe che tu venissi a casa nostra mia presenza...e sua assenza!". Dopo quella sera ovviamente l'imbarazzo di Marco aumentò, quando veniva a casa nostra cercava di evitarmi in tutti i modi. Io dal canto mio cercavo di defilarmi, in fondo non volevo infierire, un po' mi faceva pena vedendolo così a disagio e soprattutto non volevo che Anna cominciasse a sospettare qualcosa...anche se una parte di me avrebbe voluto farle capire che il suo ragazzo non era la persona che lei credeva. Arrivò così il compleanno di Anna, la quale decise di organizzare un apericena da noi per poi spostarci in discoteca. Vennero tutti gli amici di Varese e ...
... naturalmente c'era anche Marco. Io ero un po' un pesce fuor d'acqua, a parte Marco non conoscevo nessuno, inoltre la serata per i miei canoni era un po' troppo moscietta, per cui mi diedi all'alcool. Arrivati all'Old Fashion, mi buttai subito in pista per fuggire da quel mortorio e perchè no, magari fare qualche nuova amicizia. Ad un certo punto si avvicinò Marco e mi disse "Allora? Come va la serata?", "Insomma, ho avuto serate più divertenti" gli risposi, "Sì in effetti, anch'io non è che pure io mi stia divertendo molto. Anna sta sempre con i suoi amici". Tutto sommato quella sera eravamo sulla stessa barca, per cui decisi di restare in sua compagnia e ballammo un po' insieme. Nonostante nemmeno io fossi lucidissima, intuivo che avesse bevuto parecchio, ne ebbi la conferma quando ad un tratto prese coraggio e mi disse "Scusami per l'altra sera, è che avevo bevuto e...". Pensai che si stava scavando la fossa sotto i piedi, ma come sempre volevo capire fino a dove sarebbe arrivato prima di dargli la mazzata "E cosa? Non finisci la frase?". Lo vidi arrossire come al suo solito, poi cominciò a farfugliare "No...è che non vorrei che avessi frainteso, non è che...". Non stava andando da nessuna parte. "Allora ti andava o non ti andava?" gli chiesi e lui "Cosa?". Era arrivato il momento di scoprire le carte e rimetterlo al suo posto "Dai smettila di fare il santo...ci stavi provando e pensavi di venire da me e farti una scopata, non è così?". A quel punto Marco cercò di difendersi ...