1. Diario di un'infedele - Capitolo 1


    Data: 13/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Sinfedele

    ... in qualche modo "No, ma cos'hai capito?", ormai era con le spalle al muro, così lo incalzai nuovamente "Cosa c'è da capire? Volevi salire da noi sapendo che ero sola in casa, più chiaro di così!". Nonostante l'avessi messo davanti all'evidenza, Marco continuò a cercare di giustificarsi "No, è che avevo bevuto, non ero lucido..." ma non gli feci finire la frase "Ah è chiaro! Eri ubriaco per cui avevi la scusa buona per scoparti la sua coinquilina". Finalmente Marco ebbe una reazione "Ma dai! Smettila tu di fare la santarellina! Non dirmi che non hai mai provato a sedurmi". Rimasi sorpresa da quella sua reazione. Ero totalmente spiazzata, cercai di costruire un abbozzo di difesa "Forse ho fatto un po' la civetta lo ammetto, ma da qui a dire che ho cercato di sedurti, ce ne passa!" ma evidentemente non fui convincente e lui ormai aveva preso coraggio, era pronto a vuotare il sacco e dirmi ciò che pensava veramente "Sì la civetta...forse sarebbe meglio dire la troietta!". In un attimo vidi Marco sotto una luce completamente diversa, improvvisamente nella mia testa passò ad essere da bravo ragazzo un po' sfigatello a maschio vero. E' strano come reagisca il cervello a volte, basta un atteggiamento, un gesto, una parola e in questo caso addirittura un insulto, per far scattare all'improvviso un meccanismo del tutto inaspettato. Fu così che anzichè tirargli uno schiaffo e andarmene come avrei fatto in altre occasioni, mi venne spontaneo avvicinarmi al suo orecchio e dirgli "Ora io ...
    ... vado in bagno. Fatti trovare tra 5 minuti alla tua macchina pronto a partire". Marco restò letteralmente di sasso in mezzo alla pista mentre io mi allontanavo. Ero consapevole che mi stavo prendendo un bel rischio, ma in quel momento non desideravo altro. Mentre mi dirigevo alla macchina lo ammetto, avevo il cuore in gola. Pensavo che se fosse andata male mi sarei sputtanata e avrei rischiato di mandare a rotoli molte cose. Quando uscii dal locale e da lontano lo intravidi seduto al posto di guida, tirai un sospiro di sollievo. Appena salita in auto mi accorsi che era tornato il Marco di sempre, anzi, sembrava addirittura più nervoso e agitato del solito. Ormai però ero in ballo e comunque il desiderio c'era, per cui gli ordinai di partire immediatamente e cominciai a dargli indicazioni su dove andare. Non appena usciti dal parcheggio, mi voltai verso di lui, notai il rigonfiamento sotto i pantaloni per cui glieli slacciai e gli abbassai i boxer. Rimasi piacevolmente sorpresa da quel che vidi, infatti mi trovai di fronte ad un bel cazzone già eretto, non avrei mai creduto che nascondesse così tanta roba là sotto. Cominciai a masturbarlo mentre gli indicavo la strada e non mollai il suo uccello fino a che non arrivammo in una vietta di semi-campagna poco distante, dove ci fermammo. Arrestata l'auto, per prima cosa ci scambiammo un profondo bacio con molta lingua, durante il quale continuai nel mio lavoro manuale e lui cominciò ad allungare le mani su di me. Dopo pochi istanti ...
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