1. La Dottoressa Angela - il Ladruncolo


    Data: 15/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Angela Kavinsky

    «Dove cazzo sono finite?» sbraitai. Inglesine basse e lucide di pelle italiana, rigorosamente lavorate a mano e appena comprate in una boutique, mi erano costate quasi 200 euro. «Tutto bene?» mi chiese goffamente Antonietta mentre tentava di spogliarsi della maglietta di poliestere bagnata di sudore. Ci eravamo conosciute in palestra e da allora ci allenavamo insieme. «Le mie Prada…» «Prada?» chiese lei mettendo in mostra il florido seno. «Vieni in palestra con le Prada e non hai nemmeno la decenza di chiuderle nell’armadietto?» Mentre la osservavo passarsi l’asciugamano sotto il seno, scuotevo la testa per la disperazione. «Ero convinta di averlo fatto… cazzo… questo figlio di puttana…» «Wow hey… questo figlio di puttana chi?» chiese lei. «Sai Antonietta, non è la prima volta che mi succede» dissi io, seduta sulla panca di legno mentre mi toglievo le scarpe da ginnastica. «Ho già perso diverse paia di calze. Di cotone, di nylon, collant…» «Mi stai dicendo che qualche pervertito…». Si fermò. Non sapeva come continuare la frase. «Già… Ho paura che qualche feticista si aggiri per gli spogliatoi con lo scopo di rubare calze e scarpe». «Mmh» mugugnò Antonietta. «Il pervertito ti ha preso di mira Angela. Non mi pare di aver mai perso le calze, né tantomeno le scarpe… Che mi dici di reggiseno e mutande?» Controllai nell’armadietto, all’interno della borsa da ginnastica. C’era tutto, reggiseno, mutande, vestiti, cellulare, portafogli, chiavi. «Al bastardo interessano solo calzini e ...
    ... scarpe». Antonietta gettò sulla panca l’asciugamano e, con il grosso seno che ballonzolava, si diresse verso la doccia. «Robe da matti Angela, robe da matti». Entrambe ci concedemmo una bella doccia fresca, per togliere dalla pelle il copioso sudore; avevamo svolto un allenamento che definirei “intensivo”. «Eppure sono convinta di averle messe nell’armadietto… Il bastardo in questione deve averlo aperto». «Ha rotto l’armadietto?» chiese Antonietta. Sentivo poco per via dello scrosciare dell’acqua. «Non direi, anzi… Forse ha usato le chiavi!» «Bah» concluse Antonietta. Le chiavi le avevo sempre avute io, che qualcuno ne avesse una copia? Tutto d’un tratto, sentii un rumore provenire da fuori le docce. Non chiesi se c’era qualcuno, non dissi “chi va là?” come fanno i soldati. Uscii semplicemente dalla doccia, tutta nuda e bagnata, trasformando lo spogliatoio in un lago. Anche se ci fosse stato qualcuno, quello era lo spogliatoio delle donne. Nessuna si sarebbe scandalizzata. «Il bastardo mi ha fregato le Nike!». Antonietta uscì con calma dalla doccia, con un asciugamano sulla folta capigliatura. Aprii l’armadietto. «Falso allarme, le Nike sono qui!». «Per lo meno non dovrai tornare a casa a piedi nudi!» disse Antonietta ridendo. Poi tirò un urletto di sorpresa: «WOW, guarda un po’!» Si piegò verso il basso, mostrandomi il voluminoso lato B, e raccolse da sotto la panca una delle mie amate inglesine. Sorrisi e mi piegai a mia volta, raccogliendo l’altra. «MENO MALE! adoro queste ...
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