-
L'occasione rende l'uomo ladro
Data: 17/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: kakashi90
Premetto che, come in tutti i miei racconti, c'è sempre un fondo di verità. Sta a voi capire dove finisce l'esperienza di vita e comincia la vena creativa. Un'ultima cosa: se state cercando un racconto di solo sesso questo non fa per voi. Siamo a metà degli anni '80 e Umberto era quello che potremmo chiamare un ragazzone di altri tempi o un "gigante buono". Ormai uomo di 36 anni con le radici ben piantate nel sud Italia, Umberto si trovava in una situazione precaria su tutti i punti di vista. Nonostante fosse fidanzato da 9 anni e qualche mese con Maria, una brava ragazza tutta casa e chiesa messagli davanti dalle zie, viveva ancora con il padre rimasto vedovo da ormai 15 anni. Il suo mestiere, quello del carpentiere, non gli dava abbastanza certezze economiche per metter su famiglia e si trovava quindi tra un padre, che non lo voleva più a carico rinfacciandogli ad ogni occasione la sua dipendenza economica, e una fidanzata che chiedeva sempre più attenzioni e lo incolpava di non fare abbastanza per passare allo step successivo. E' inutile dirvi che in Umberto la rabbia, la vergogna e l'umiliazione si alternavano tra loro in modo continuo, sarebbe potuto scoppiare in qualsiasi momento ma per fortuna o purtroppo era troppo buono per mollare tutto e dedicava sempre più tempo al padre irriconoscente e alla fidanzata despota. Per cercare di guadagnare più soldi nel meno tempo possibile, Umberto ascoltò l'offerta di un vecchio amico che gli propose di lavorare per lui in ...
... un cantiere nel Nord che sarebbe rimasto aperto per circa 3 mesi. Con enorme timore lo propose a Maria che da subito non nascose l'enorme disappunto in quanto lei non voleva spostarsi da casa sua e dai suoi affetti. Quando il nostro ragazzone le disse che sarebbe andato da solo e avrebbe guadagnato il doppio del suo stipendio con vitto e alloggio, la ragazza gli diede il benestare a patto che non avrebbe dovuto spendere più del necessario e che con regolarità settimanale le avrebbe dovuto inviare il denaro che avrebbe guadagnato. Umberto non potette che accettare sommessamente. Per sua fortuna, Umberto non era da solo in questa "missione". Insieme a lui intrapresero il viaggio anche Totò e Michele, altri due paesani che come lui per la carenza di lavoro accettarono di trasferirsi. Per darvi un'idea del terzetto vi dirò che Totò era ormai alla soglia dei 55 anni sposato con prole, mentre Michele era un burbero uomo sui 45 anni ancora single e presumibilmente sarebbe morto tale per i suoi modi da marpione sempre troppo insistente con il sesso femminile. Il cosi formato trio arrivò in orario nel paesino di destinazione e cominciarono l'indomani il proprio lavoro. Passarono i mesi e la routine era sempre la stessa: sveglia alle 5; fuori casa per le 5.45; viaggio auto di circa 30 minuti fino al cantiere; rientro a casa alle 19; lavaggi vari; cena; immancabili telefonate ai familiari per Umberto e Totò e autoerotismo con giornalacci da 4 soldi per Michele; ore 20.30 di ...